Via libera del Consiglio europeo: stop alla plastica monouso

Stoviglie monouso in plastica

Ultimo aggiornamento 22 maggio alle ore 12:56

Il Consiglio europeo ha adottato una direttiva che introduce nuove restrizioni su determinati prodotti in plastica monouso.

L’adozione formale delle nuove norme da parte del Consiglio, avvenuta ieri, conclude l’ultima fase legislativa. La direttiva sulla plastica monouso si basa sulla legislazione dell’Ue già esistente in materia di rifiuti ma si spinge oltre, stabilendo norme più severe per i tipi di prodotti e di imballaggi che rientrano tra i dieci prodotti inquinanti più spesso rinvenuti sulle spiagge europee. Le nuove norme vietano l’utilizzo di determinati prodotti in plastica usa e getta per i quali esistono alternative. Inoltre, vengono introdotte misure specifiche per ridurre l’uso dei prodotti in plastica maggiormente dispersi nell’ambiente.

I prodotti in plastica monouso sono composti interamente o in parte di materiale plastico e sono in genere destinati a essere utilizzati una sola volta o per un breve periodo di tempo prima di essere gettati via. Uno dei principali obiettivi della direttiva è ridurre la quantità di rifiuti di plastica che creiamo. Secondo le nuove norme, i piatti, le posate, le cannucce, le aste per palloncini e i bastoncini cotonati in plastica monouso saranno vietati entro il 2021.

Gli Stati membri hanno convenuto di raggiungere un obiettivo di raccolta delle bottiglie di plastica del 90% entro il 2029; inoltre, le bottiglie di plastica dovranno avere un contenuto riciclato di almeno il 25% entro il 2025 e di almeno il 30% entro il 2030.

“Il via libera formale da parte del Consiglio europeo alla direttiva che vieta dal 2021 oggetti in plastica monouso come piatti, posate e cannucce è un fatto estremamente importante che deve spingere i governi ad impegnarsi con ancora maggior forza per affrontare l’emergenza plastica anticipando i tempi di applicazione della direttiva”. Commenta così la presidente del Wwf Italia Donatella Bianchi che aggiunge: “Nel Mediterraneo sono 134 specie vittime di ingestione di plastica, tra cui 60 specie di pesci, tutte e 3 specie di tartarughe marine, 9 specie di uccelli marini e 5 specie di mammiferi marini”.

“La portata dell’emergenza non solo richiede un impegno individuale, a cominciare da stili di vita più sostenibili, ma impone un impegno forte da parte dei governi di tutto il mondo che devono sottoscrivere un Accordo che affronti in modo globale un problema che interessa ormai ogni angolo del pianeta, dal mediterraneo alla Fossa delle Marianne, dai ghiacciai delle Alpi a quelli dell’Antartico, così come chiede la petizione lanciata a livello mondiale dal WWF – conclude Donatella Bianchi -. In Italia è venuto il momento di accelerare nella lotta al principale nemico dei nostri mari. Il WWF chiede che la legge #Salvamare possa essere al più presto calendarizzata e approvata dal Parlamento”.

Aggiornato il 22 maggio alle 12:57
Pubblicato il 22 maggio alle 10:38

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