Vetro rottamato: un risparmio per l’industria e l’ambiente

Un'immagine di contenitori di marmellate in vetro

La sostenibilità e la circolarità dei contenitori in vetro è stato uno dei temi discussi nel corso del convegno Plastica monouso e rifiuti marini: problemi e soluzioni, organizzato il 9 novembre alla Fiera Ecomondo da Legambiente. Le caratteristiche e le potenzialità di questo materiale sono state presentate nella relazione Vetro materiale permanente e (eco)sostenibile di Lina Incocciati di Assovetro.

Secondo i dati contenuti nella relazione l’utilizzo di rottame di vetro nella produzione comporta ogni anno un risparmio di 3,2 milioni di tonnellate di materie prime (1,6 volte il volume del Colosseo), di 340 milioni di metri cubi di metano (i consumi domestici di Genova) e una riduzione di 2 milioni di tonnellate di CO2 (la quantità assorbita da una foresta grande più della regione Puglia). Con una raccolta differenziata molto spinta, fino all’83 % e un tasso di riciclo di circa il 73%, si lascia ben poco vetro nel circuito dei rifiuti. Una sicurezza, questa, per il territorio e soprattutto per il mare, sempre più minacciato dai rifiuti, tanto più che 6 italiani su 10 considerano proprio il vetro il packaging più amico del mare.

Quanto vale l’industria del vetro da imballaggio in Italia

In Italia l’industria del vetro da imballaggio ha una presenza consistente: 17 vetrerie con 40 stabilimenti, 8.000 occupati, fatturato annuo di 2 miliardi di euro e un’attenzione costante per l’ambiente. Negli ultimi 40 anni infatti il consumo di energia è stato ridotto di quasi il 50%, mentre le emissioni di CO2 hanno avuto un calo del 70%; inoltre le bottiglie, sempre più leggere e resistenti, sono ormai prodotte con il 90% di vetro riciclato. Obiettivi importanti che si sono raggiunti investendo qualcosa come 600 milioni di euro l’anno in efficienza energetica e decarbonizzazione (dati industria europea vetro).

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