L’Unicef ai grandi della Terra, agite o nel 2050 due miliardi di bambini soffriranno ondate di calore

L’agenzia delle Nazioni Unite chiede ai leader riuniti per la Cop27 di proteggere i minori dalla devastazione climatica, riducendo le emissioni di almeno il 45% entro il 2030. E ai Paesi ricchi di mantenere fede agli impegni assunti a Glasgow di raddoppiare i finanziamenti per l’adattamento

Dalle inondazioni in Asia alla siccità in Africa, agli incendi che hanno investito India, Europa e Nord America. La crisi climatica sta avendo un impatto devastante sul benessere dei bambini del pianeta. Sono mezzo miliardo quelli colpiti dalle ondate di calore: uno su quattro. Un numero che nel 2050 potrebbe arrivare a due miliardi, e cioè alla totalità dei minori attesi per quella data, se la comunità internazionale, riunita in queste settimane nella Cop27 in Egitto, non riuscirà a diminuire l’emissione di CO2. Questi dati – contenuti nel report Unicef “L’anno più freddo del resto della loro vita. Proteggere i bambini dall’impatto crescente delle ondate di calore”, realizzato con l’aiuto del centro di analisi The data collaborative for children dell’Università di Edimburgo – mandano un segnale forte ai leader della Terra.

Il rapporto mostra come un miliardo di bambini siano oggi esposti a un “rischio estremamente elevato” di subire shock climatici come ondate di calore, cicloni, inondazioni e scarsità d’acqua. E con una forte ingiustizia: i bambini delle realtà più povere del mondo affrontano i rischi maggiori delle ondate di calore e allo stesso tempo ricevono meno sostegno e non hanno accesso a strumenti di protezione come aria condizionata, acqua potabile e un’assistenza sanitaria adeguata. I bambini, infatti, fanno più fatica a adattarsi rispetto agli adulti, e sono esposti a un rischio maggiore quando colpiti da questi tipi di eventi. L’Unicef denuncia inoltre che oggi sono circa 500 milioni i bambini colpiti dall’elevata durata di queste ondate di calore, numero che salirà a 1,6 miliardi nel 2050 in caso di “scenario a basse emissioni di gas serra”, quello in cui l’aumento della temperatura di attesterà poco sopra il limite di + 1,5 °C, o addirittura a 1,9 miliardi in uno “scenario a emissioni di gas serra molto elevate”, senza il rispetto degli obiettivi climatici e con la temperatura alla soglia di + 2 °C o anche più alta. Sono invece 740 milioni i bambini che vivono in Paesi che registrano un caldo estremo, ovvero con almeno 84 giorni all’anno con una temperatura che supera i 35 gradi. Cifra destinata a salire a circa 816 milioni entro il 2050 in uno “scenario a emissioni di gas serra molto elevate”.

Numeri allarmanti, che non risparmiano l’Italia: secondo l’agenzia delle Nazioni Unite, in entrambi gli scenari ipotizzati, nel 2050 quasi tutti i bambini del nostro Paese saranno colpiti dalle ondate di calore. È per questo che Unicef Italia ha lanciato la campagna “Cambiamo aria: la crisi climatica è una crisi dei diritti delle bambine e dei bambini” per sensibilizzare i giovani e le loro famiglie sui temi del cambiamento climatico e della sostenibilità ambientale.

Quello che più spaventa gli esperti è che la situazione attuale potrebbe essere nulla rispetto agli eventi futuri: le ondate di calore estreme, le inondazioni e la scarsità d’acqua saranno sempre più frequenti e sempre più intesi, anno dopo anno. Per questo l’Unicef chiede ai leader mondiali riuniti in Egitto per la Cop27 di agire per proteggere i bambini dalla devastazione climatica, riducendo le emissioni di almeno il 45% entro il 2030. E chiede in particolare ai Paesi ricchi di mantenere fede agli impegni assunti alla Cop26 di Glasgow di raddoppiare i finanziamenti per l’adattamento climatico, con l’obiettivo di almeno 300 miliardi di dollari all’anno.

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L’Unicef ai grandi della Terra, agite o nel 2050 due miliardi di bambini soffriranno ondate di calore
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