Una, nessuna e centomila

di MARCO CARLONE

Due Fiat Panda 4×4 sonnecchiano di fronte all’Hotel Dolomiti. Intorno all’albergo, la domenica di Castelmezzano si svolge tranquilla, tra le viuzze di uno dei “borghi più belli d’Italia” abbarbicato ad un costone roccioso che pare disegnato. Dolomiti, ma Lucane.

In una manciata di chilometri, le montagne digradano dolcemente e i toni ocra dei calanchi si sostituiscono ai boschi di cerro. Il paesaggio cambia totalmente e diventa mediterraneo, quasi desertico. In cima a un colle si scorge Craco, antico borgo abbandonato che venne scelto da Mel Gibson nel film “La Passione di Cristo” per rappresentare il luogo dell’impiccagione di Giuda.

Secondo una ricerca effettuata dal giornale di scienze regionali EyesReg, il cinema con il 31% è il secondo mezzo di comunicazione – dopo il tradizionale passaparola – nella costruzione dell’immagine che i turisti hanno della Basilicata. I misconosciuti scorci lucani sono stati negli anni set ideale per rappresentare luoghi lontani nello spazio e nel tempo, contemporaneamente esotici e a portata di mano. E se in passato pellicole celebri come Cristo si è fermato a Eboli di Francesco Rosi o i Basilischi di Lina Wertmuller cercavano nelle terre lucane le atmosfere di un’Italia meridionale contadina ed arretrata, altri film come il Vangelo secondo Matteo di Pierpaolo Pasolini o la stessa Passione di Gibson utilizzavano i Sassi di Matera per costruire scenografie dai toni mediorientali.

Dopo anni in cui le bellezze regionali sono state rappresentazione di un’Italia che non c’è più o valorizzate per somiglianza a luoghi remoti, ci ha pensato Rocco Papaleo nel 2010 con il film “Basilicata Coast to coast” a rafforzare l’idea di una Lucania bella “in quanto tale”. A prescindere dalle sue rappresentazioni, il territorio lucano può vantare un elenco di unicum ambientali, storici e culturali che fanno della Basilicata una delle regioni più tutelate d’Italia con 11 parchi, il 30% della superfice totale racchiusa in un’area protetta e sei comuni inseriti nella lista dei “Borghi più belli d’Italia”.

Del resto, per una regione che riesce a racchiudere tra i propri confini un antico vulcano, un’area steppica, una costa fatta di alte falesie e ampie spiagge, Appennini ora arrotondati sul Pollino, ora aspri nel Parco delle Dolomiti Lucane, auto-compilarsi un attestato di originalità potrebbe essere un trampolino di lancio per ridisegnare un’immagine di sé come luogo dalla forte individualità, adatto al viaggiatore più che al turista.

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