Ue: più trasparenza sugli studi scientifici sui pesticidi

Glifosato , il pesticida

Ultimo aggiornamento il 12 febbraio 2019 alle 12:39

Accesso automatico a tutti gli studi scientifici e le informazioni presentati dall’industria nel processo di valutazione del rischio dei pesticidi. Non solo: le ricerche dovranno offrire maggiori garanzie di indipendenza e, in casi particolarmente controversi, potranno essere condotte direttamente dall’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa).

Sono alcune delle novità del pacchetto trasparenza sul processo di valutazione delle sostanze chimiche per alimenti sul quale le istituzioni Ue hanno raggiunto un accordo nella notte. Le nuove regole intervengono su otto regolamenti diversi sul settore alimentare, dagli ogm agli additivi alimentari, prevedono una maggiore partecipazione degli esperti nazionali al board dell’Efsa, cui va anche la responsabilità di valutare quali informazioni scientifiche debbano eventualmente restare confidenziali su richiesta dell’industria. Il pacchetto trasparenza era stato proposto lo scorso aprile dalla Commissione europea come risposta all’iniziativa dei cittadini ‘Stop glifosate’.

L’accordo su una maggiore trasparenza del processo di autorizzazione delle sostanze chimiche usate nel settore alimentare servirà a “rafforzare ulteriormente la fiducia tra i consumatori, l’industria agroalimentare europea e le istituzioni”. E’ il commento di Petre Daea, ministro della Romania e presidente di turno del Consiglio agricoltura dell’Ue. Le nuove regole “renderanno la nostra attività scientifica ancora più aperta e solida – aggiunge il direttore dell’Efsa Bernhard Url – in prospettiva, è importante che tali misure siano accompagnate da risorse adeguate, come previsto nella proposta, per consentire all’Efsa di attuarle”.

“Non ci saranno più casi come quello del glifosato in Europa”. Così Pavel Poc, del gruppo politico S&D all’Europarlamento, ha commentato.”Grazie a ulteriori garanzie di affidabilità, obiettività e indipendenza degli studi”, conclude Poc, uno dei relatori ombra dell’Europarlamento sul dossier, “siamo riusciti a garantire una valutazione del rischio più trasparente” e “assicurare un alto livello di tutela per la salute pubblica e l’ambiente”.

Aggiornato il 12 febbraio 2019 alle 12:39
Pubblicato il 12 febbraio 2019 alle 12:07

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