La vita e le storie di ospiti provenienti da varie zone del Piemonte per promuovere il Monferrato, la cultura e il turismo sostenibile. L’appuntamento con i cortometraggi è ogni giovedì alle ore 20.45 sul canale YouTube CA’ MON
La quarta edizione di IT.A.CÀ Monferrato, una delle dieci tappe di IT.A.CÀ – Migranti e Viaggiatori, il primo Festival di Turismo Responsabile in Italia, continua il suo viaggio sul web. Nei mesi scorsi di quest’anno contrassegnato dall’emergenza pandemica, gli organizzatori della tappa monferrina hanno portato avanti un’intensa attività videodocumentaristica, con l’intento di raccontare il territorio attraverso la Bio-diversità, tema conduttore dell’edizione 2020 che riguarda non solo l’ambito ecologico, ma in primis la società globale e il sistema socio-economico dominante.
«Nei mesi scorsi – spiega Max Biglia, coordinatore di IT.A.CÀ MONFERRATO – l’emergenza
sanitaria ci ha portato a confrontarci, sia a livello nazionale che locale, su come avremmo potuto realizzare il Festival. A seguito delle riflessioni scaturite, abbiamo deciso di investire la maggior parte delle nostre risorse in un progetto documentaristico che raccontasse il territorio attraverso le persone che lo vivono. Così, appena ne abbiamo avuta la possibilità, abbiamo cominciato le riprese, lavorando all’aperto in contesti che fossero in sicurezza pur mantenendo una forte carica suggestiva. Abbiamo realizzato una serie di interviste che hanno coinvolto ospiti provenienti dall’alessandrino, dall’astigiano, ma anche dal resto del Piemonte, con l’obiettivo di abbattere le barriere mentali, promuovendo il Monferrato e tutti quei valori che mettono al centro le persone e che, per questo, sono universali. Mentre giravamo, il lavoro si è progressivamente evoluto ed arricchito grazie all’apporto di idee dei tanti che ci hanno motivato e sostenuto. Il risultato sono più di venti cortometraggi che da ottobre vengono diffusi, a cadenza periodica (ogni giovedì alle ore 20.45 sul canale YouTube CA’ MON) e sui nostri canali social».
Il ciclo di cortometraggi La Fabula e l’Arbiciolù è un’idea di Max Biglia, un progetto, un gioco di pazienza curato da Confraternita degli Stolti e Il Picchio, associazioni culturali che hanno il desiderio di aprirsi per abbandonare ogni gravità, creando progetti, opportunità,
incontri, dibattiti e occasioni per riflettere, crescere e condividere. Il piano di lavoro ha la
preziosa collaborazione del videomaker Marco Balestra.
La Fabula e l’Arbiciolù, è una storia fatta di storie; è il racconto che si intreccia con una meravigliosa espressione dialettale che indica un individuo particolarmente ardito, vivace, intraprendente, con la voglia di “sconfinare”. Una serie di documentari dove poter scoprire luoghi e culture, confini immaginari, acrobati controvento e piacevoli diversità. Ogni puntata è quindi un viaggio attraverso il cuore del territorio, attraverso le parole di chi lo vive e sa raccontarne temi e qualità lungo il filo della Bio-diversità e delle sue molteplici sfaccettature. Sono inserite anche “réclame culturali”, in cui si dà spazio alla musica e al teatro, rendendo ancora più poetico e suggestivo il racconto corale.
«Tutto è semplice e molto misurato – spiega Biglia – ma con quel bisogno di saper ascoltare e attendere, tra chiaroscuri straordinari, talvolta imprevedibili, meravigliosi. Non accontentarsi e mettersi in cammino per raggiungere il punto più alto, che richiede una buona dose di coraggio, intelligenza, predisposizione ma anche una prudente immaginazione. Osservare le prospettive di un luogo, della natura, delle genti, significa persuadere la propria mente che metro dopo metro, il punto più alto si avvicina e si cominciano a delineare i dettagli che caratterizzano quelle stesse prospettive di inaspettata bellezza. Partire e restare, due dimensioni, due verbi inseparabili, l’uno presuppone l’altro e ogni viaggiatore lo sa, anche chi viaggia attraverso un buon libro, la propria fantasia, un’opera d’arte oppure percorrendo sconfinate colline, campi e scoscese stradine ghiaiose dalle emozioni inspiegabili, che solo saggiandole rispettosamente, si possono davvero comprendere.
«È la nostra IT.A.CÀ qui, in Monferrato ma non solo – conclude Biglia –, evento inserito all’interno della rassegna “IT.A.CÀ – migranti e viaggiatori”, festival che in Italia si occupa di turismo responsabile, innovazione turistica e cultura. Impegno, bene comune, empatia, diritti e doveri universali in un tempo complesso ma anche ricco di fermento e di occasioni per un cambiamento, non semplice, forse utopico, sicuramente necessario, che deve inevitabilmente partire e avere centro e motore in ogni singola persona. Una promessa, la passione, un vento che scompiglia e l’aria di casa che si ricombina a cui rivolgere lo sguardo con disobbedienza, creatività, ottimismo e avventatezza».
L’appuntamento con i cortometraggi di La Fabula e l’Arbiciolù è ogni giovedì alle ore 20.45 sul canale YouTube CA’ MON
Per ulteriori informazioni: www.festivalitaca.net