Cresce la rabbia dei sindaci dei Comuni delle aree terremotate. I primi cittadini si sono riuniti nel ‘Comitato dei sindaci del terremoto’ – a cui aderiscono i Comuni di Lazio, Marche, Abruzzo e Umbria colpiti dal sisma – e adesso chiedono di essere ascoltati dal presidente del consiglio a cui chiedono di riscrivere le regole della ricostruzione in modo che prendano esempio da quanto fatto in Friuli e in parte a L’Aquila.
“Chiederemo a Conte di essere convocati entro la fine di marzo, per discutere la rivisitazione delle regole della ricostruzione”, annunciano i promotori, Filippo Palombini e Gianluca Pasqui, rispettivamente sindaci di Amatrice e Camerino, secondo i quali tra i provvedimenti necessari c’è il “superamento del sistema dei commissari”. “Vogliamo maggiori competenze – spiega Palombini – come la possibilità di avviare la realizzazione delle strade, che finora invece viene affidata all’Anas. Bisogna semplificare e velocizzare”.
Non manca un affondo nei confronti del nuovo governo, accusato di essere rimasto sulla linea dei precedenti. “Il sottosegretario Crimi ci ascolti, non vogliamo che ci presenti regole già scritte da lui senza un vero dialogo – aggiunge Palombini -. Bisogna capire che la stagione dei commissari nominati dal governo è finita”. Se da Palazzo Chigi non arriveranno risposte adeguate, si preannuncia già nei prossimi mesi un grande corteo a Roma, al quale parteciperanno i cittadini di quei territori. “Se sarà necessario, la nostra battaglia istituzionale sarà avvicinata da quella più popolare, con un incontro in piazza per discutere e far sentire la nostra voce – aggiunge Pasqui -. Ancora non si parla di ricostruzione, abbiamo bisogno di un cambiamento radicale”.