Scortata da un imponente dispiegamento di forze dell’ordine in assetto antisommossa, la mega talpa meccanica di 18 metri e 75 tonnellate che scaverà il tunnel di approdo del gasdotto Tap sulla costa salentina è arrivata la scorsa notte nel cantiere di San Basilio, a Melendugno (Le). Ad attendere la Tunnel boring machine, agli incroci delle strade chiuse con un’ordinanza della prefettura di Lecce, c’erano decine di attivisti No Tap, che sono stati bloccati.
Dura la reazione del sindaco di Melendugno, Marco Potì, che su Facebook ha scritto che “non si può comprendere e tollerare una sospensione della libertà e della Costituzione come quella che abbiamo subito”. Il primo cittadino si è detto infuriato anche perché l’ordinanza prefettizia di chiusura delle strade, emanata per consentire l’accesso ai mezzi che trasportavano il macchinario, sarebbe stata notificata via Pec al Comune alle 23 di mercoledì 9 gennaio, quando gli uffici erano “abbondantemente chiusi”.
Marco Potì ritiene eccessivo anche il “dispiegamento di polizia”, che ha definito “paragonabile a quello che fronteggiava i gilet gialli francesi”. Il sindaco ha sottolineato che “lo Stato italiano sta difendendo un’opera e un’azienda privata su cui ci sono indagini in corso da parte della magistratura penale per possibili violazioni di legge”. Potì si riferisce all’inchiesta della procura di Lecce che lo scorso 17 dicembre ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini alla società e a 15 persone, fra cui il country manager di Tap Italia, Michele Elia, e il project manager di Tap, Gabriele Paolo Lanza.
Una parte dell’inchiesta della magistratura riguarda proprio i lavori in località San Basilio, area in cui l’accusa ipotizza l’inquinamento della falda e del sottosuolo per la dispersione di sostanze pericolose, fra cui il cromo esavalente, durante i lavori per la realizzazione del pozzo di spinta in cui sarà introdotta la Tunnel boring machine. L’ipotesi è che non sia stata realizzata correttamente l’impermeabilizzazione della zona del cantiere.
Conclusi i lavori in mare per la costruzione del cosiddetto palancolato, ora la multinazionale prosegue i lavori a terra in tre cantieri: a Masseria del Capitano, dove si procede con le attività utili alla realizzazione del terminale di ricezione; in una nuova zona vicina, lungo il tracciato di 8 km fra San Basilio e Masseria del Capitano, in cui verrà posata la condotta; a San Basilio, dov’è iniziato l’assemblaggio delle sei sezioni della talpa, di 3 metri ciascuna, che scaverà un tunnel lungo 1,6 km: metà sottoterra e metà al largo della costa di San Foca. Secondo una stima di Tap, le trivellazioni dureranno 120 giorni.