Il disastro ecologico peggiore degli ultimi decenni. Colpiti 170 chilometri di coste su un totale di 190. A rischio fauna e ecosistemi
In Israele è disastro ambientale. La marea nera che negli ultimi giorni ha invaso di catrame la costa mediterranea del Paese non ha ancora una causa certa, ma il governo ha invitato la popolazione a evitare le spiagge, inquinate per un tratto costiero di 170 chilometri da Haifa a sud fino ad Ashkelon, quasi la totalità delle coste del Paese (190 km).
Nel fine settimana, però, migliaia di volontari hanno partecipato alle operazioni di pulizia delle scogliere e al salvataggio di animali in difficoltà, tra cui pesci e molte tartarughe, e in quattro ore sono state raccolte ben tre tonnellate di catrame solo in un’area di 200 metri. Secondo gli esperti è il peggior disastro ecologico degli ultimi decenni e ci vorranno almeno 20 anni per ripristinare la situazione ambientale precedente.
L’origine è ancora sconosciuta
La causa della catastrofe sarebbe riconducibile alla fuoriuscita di greggio da una o più petroliere in navigazione al largo del Mediterraneo, a 50 km dalla costa israeliana. L’Agenzia europea per la sicurezza marittima aveva notato una macchia sospetta e sui dati disponibili si sta concentrando ora la ricerca dei responsabili.
Venerdì scorso, 19 febbraio, un cucciolo di balenottera di 19 metri di lunghezza era stato trovato morto su una spiaggia della Riserva di Nitzanim nel sud di Israele. Spetta alle autorità capire se la causa del decesso sia lo stesso evento di sversamento di petrolio.
Il Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e Gila Gamliel, ministra per la protezione ambientale, si sono recati domenica su una delle spiagge colpite, per valutare i danni, dichiarando di sentire “l’obbligo morale di individuare i responsabili dell’evento”.
סיירתי עכשיו יחד עם רה״מ @netanyahu בחוף אשדוד, כדי לראות מקרוב את הנזק שנגרם מהאסון האקולוגי שפקד את החופים.
אנו עושים את כל המאמצים למציאת האחראים לאסון, ונביא לאישור הממשלה מחר הצעת מחליטים לשיקום הסביבה. במאמץ משותף, נחזיר את המצב לקדמותו ונפתח את עונת הרחצה בזמן.
צילום: לע״מ pic.twitter.com/UGC3AQacoW— גילה גמליאל – Gila Gamliel (@GilaGamliel) February 21, 2021
La situazione viene monitorata anche con i droni dall’Israel Oceanographic and Limnological Research Institute. Una minaccia gravissima per il delicato equilibrio della biodiversità del Mediterraneo, e un duro colpo per lo Stato di Israele proprio nel primo week end di riapertura dopo mesi di restrizioni imposte dalla pandemia.