Il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro ha disposto il sequestro della nave della ong spagnola ProActiva Open Arms, a Pozzallo, dove ha portato a buon fine il salvataggio di 218 migranti. L’ipotesi di reato è associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
L’azione giudiziaria decisa dal procuratore Zuccaroè “in linea” con quanto decise di fare un anno fa. Allora contribuì in modo decisivo a far uscire l’offensiva contro le operazioni delle navi delle ong, che garantivano i soccorsi umanitari nel Mediterraneo, dalle polemiche per addetti ai lavori suscitate da Frontex e le impose all’attenzione pubblica, precostituendo le condizioni favorevoli non solo alle battute di Di Maio sui “taxi del mare”, ma soprattutto all’azione del ministro Minniti, che ha portato alla svolta nelle politiche migratorie del vecchio governo: desertificazione del Mediterraneo dagli interventi umanitari delle ong, finanziamenti ai libici che gestiscono sulla propria terra i campi di concentramento per i migranti, avvio in grande stile del Trust Fund per l’Africa per rinforzare le capacità delle polizie di Niger e Mali a bloccare i flussi migratori.
Oggi un nuovo passo avanti: viene istituito il reato di solidarietà, come ha dichiarato ironicamente l’avvocato della ong Rosa Emanuela Lo Faro. L’ipotesi di reato, associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, sarebbe stata determinata dal fatto che la nave della ong si è rifiutata di consegnare alla Guardia costiera libica le donne e i bambini appena salvati da un gommone in avaria. Viene così stravolta tutta la legislazione internazionale che non solo impone il dover di soccorso in mare ma anche il dovere di portare le persone soccorse nel porto sicuro, cosa che, come sanno pure i sassi, i porti libici non sono e non possono essere.
Oggi servirebbe una voce alta dell’Europa, che metta un freno a questa deriva, visto che le principali forze politiche italiane, non solo quelle che hanno vinto le elezioni, sono tutte d’accordo ad adottare una politica di respingimenti, quello che cambia è solo il linguaggio!
Ma è difficile aspettarsi una voce di civiltà da Bruxelles. La logica del fortino accerchiato sta vincendo un po’ ovunque. Sta a noi inventarci un nuovo percorso per riportare umanità e solidarietà al centro della nostra società. E non sarà facile!