Roma al fianco di Mimmo Lucano

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Aggiornato alle 17.35 del 13 maggio 2019
Aggiornato alle 18.25 del 13 maggio 2019

È iniziato questa mattina a Roma, all’interno dell’Università La Sapienza, un presidio a sostegno di Mimmo Lucano, il sindaco di Riace sospeso dal proprio incarico atteso alle 15 per partecipare a un convegno organizzato nel dipartimento di Antropologia della Facoltà di Lettere e Filosofia.

“Il fascismo non è un’opinione” c’è scritto sullo striscione che campeggia ai piedi della fontana della Sapienza in piazzale della Minerva, dove sono riuniti decine di studenti e
cittadini.

A presidiare piazzale Aldo Moro sono presenti dalle 11 la Cgil di Roma e Lazio e decine di associazioni romane e nazionali, “per dare un caldo abbraccio a Mimmo Lucano al suo arrivo all’Università”, si legge in un comunicato. “Aderiamo e partecipiamo tutti per difendere il diritto di Mimmo Lucano a partecipare al seminario a cui è stato invitato e per difendere i valori di solidarietà, uguaglianza e inclusione che sono il  fondamento della nostra Costituzione”.

Tutti i cancelli e gli ingressi della Sapienza sono presidiati dalle forze dell’ordine per evitare ogni contatto tra gli studenti e i militanti di Forza Nuova, a cui la Questura di Roma ha vietato di tenere un comizio nella stessa giornata di oggi all’esterno dell’Ateneo ma che ha comunque annunciato l’organizzazione di un sit in per contestare Lucano.

Lucano, “i processi si affrontano, no a escamotage”

“La situazione di Riace è nota anche per le mie vicende giudiziarie, per le quali il processo stabilirà chi è innocente e colpevole. Tutti i cittadini fanno degli errori possono sbagliare. Ma a testa alta devono affrontare i processi e le conseguenze, non trovare gli escamotage per evitarli. Se ancora viviamo in democrazia, la legge è uguale per tutti, e non è giusto poi fare in modo che si vota per non fare i processi”. Lo ha detto Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace, aprendo il suo intervento nell’Aula 1 della facoltà di Lettere della Sapienza gremita di docenti, studenti e curiosi.

“Mi date una grande responsabilità, è come se devo fare un esame – ha aggiunto alla platea che lo applaudiva -. Una grandissima emozione ho provato in queste ore che mi rimarranno sempre dentro. Grazie per l’affetto, la solidarietà, a voi dentro, e a quelli fuori che mi hanno accolto. Non credo al culto della personalità, l’ho detto anche fuori: sono uno di voi. Io non sono niente, non sono un professore, non sono nemmeno sindaco, sono sospeso”, ha aggiunto.

Riguardo l’esperienza di integrazione di centinaia di migranti negli ultimi anni a Riace, Lucano ha detto: “La nostra iniziativa ha riguardato un contesto particolare, le aree interne della Calabria che sono spopolate. Questi che voglio contrastare la manifestazione dicevano che io sarei un sindaco che vuole riempire i borghi calabresi con coloni africani, che promuovo una sostituzione etnica. Vi rendete conto? Non conoscono Riace, non conoscono i borghi calabresi che erano spopolati. I migranti non hanno occupato nessuno spazio degli italiani, anzi hanno aperto opportunità di lavoro a tanti ragazzi italiani che ora sono rimasti senza”.

“Io non avevo un’alternativa a quello che ho fatto”, ha dichiarato poi Lucano concludendo il suo intervento. “Non ci può essere un’alternativa alla disumanità, al razzismo, al fascismo. Per la prima volta, ha detto anche il mio avvocato con la sua esperienza professionale, il parere della Cassazione viene annullato da un parere più basso. Nemmeno per un giorno mi hanno permesso di rimanere fuori dai domiciliari. Magari se mi dimettevo era diverso, ma non ho voluto perché ho anch’io un mio orgoglio. Non voglio la commiserazione, voglio la giustizia. La Cassazione lo ha detto: non ho rubato nulla e sotto ai 50mila euro si può fare l’affidamento diretto, eppure sono in una condizione di confino, come si usava con il fascismo. Basaglia diceva che anche se tutta la società non si riusciva a cambiarla, era importante far cambiare idea anche a una sola persona. Anche io oggi se me ne vado di qui avendo convinto una persona a scegliere l’umanità alla disumanità, allora questa sarà la mia vittoria”.

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