Dal secondo rapporto della Commissione Ue sull’applicazione della legislazione ambientale nei Paesi membri, emerge un quadro fatto di luce e ombre per l’Italia. Il giudizio nei confronti del nostro Paese è infatti positivo per ciò che concerne le politiche portate avanti sul fronte dell’economia circolare, ma negativo se si sposta l’attenzione sulla qualità dell’aria, sulla gestione delle discariche e delle acque di scarico dei centri urbani.
Come detto, dunque, l’Italia si conferma ai primi posti in Europa per il recupero e riuso delle materie prime in un’ottica di economia circolare. Pesa invece la mancata bonifica delle discariche irregolari e l’incapacità di creare un efficiente sistema di gestione dei rifiuti in Campania. Resta un capitolo aperto anche la messa a norma di fogne e depuratori in un migliaio di Comuni dove, a giudizio della Commissione Ue, sono stati registrati “progressi alquanto limitati” e questo “nonostante la nomina di un commissario straordinario”. “L’alta incidenza del traffico stradale in Italia” e impianti di riscaldamento inefficienti, portano a superare i limiti Ue per lo smog, si legge nel rapporto. E “restano ancora da designare alcune zone speciali di conservazione” per la rete Natura 2000.