Rai Uno rende omaggio a Roberto Mancini

«È importante che la Rai abbia deciso di dedicare una produzione televisiva importante, “Io non mi arrendo”, alla figura di Roberto Mancini, il sostituto commissario di polizia che ha pagato con la vita il suo profondo senso del dovere, la sua passione civile e la sua sensibilità ambientale». È quanto si legge in una nota che Legambiente pubblica oggi sul proprio sito in vista della fiction diretta da Enzo Monteleone che sarà trasmessa stasera e domani (ore 21.20) su Rai Uno. Alla sceneggiatura, scritta da Jean Ludwigg e Marco Videtta insieme al regista, ha collaborato anche Monica Dobrowolska, moglie di Mancini. Il personaggio principale, Marco Giordano, ispirato alla figura dell’agente della Criminalpol che indagò sulla Terra dei fuochi e che morì nel 2014 a causa dei veleni cui si era esposto durante il proprio lavoro, sarà invece interpretato da Beppe Fiorello.

Prosegue la nota dell’associazione: «A Roberto Mancini ci lega un rapporto profondo, nato nel segno dell’amicizia e dell’impegno comune. Un legame che ci ha accompagnato sin dai primi dossier sulla Rifiuti Spa, del 1994/95, con gli spunti che Roberto riuscì a sviluppare, grazie alle sue straordinarie capacità investigative, in un’informativa della Criminalpol di Roma e del Lazio sulla cosiddetta “Terra dei fuochi”, tra le province di Caserta e Napoli, vergognosamente ignorata per oltre 15 anni. E che è proseguito nel tempo, grazie al suo lavoro come consulente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti. Roberto ce lo ricordiamo bene quando nel 2002, per circa un anno, ha frequentato la nostra sede nazionale di via Salaria per collaborare, con le sue competenze e la sua professionalità, alla prima ricerca sui traffici illegali di rifiuti in Europa. Un amico che abbiamo sostenuto perché ne venisse riconosciuto il valore e il sacrificio, come vittima del dovere. Speriamo che siano davvero tantissime le persone che decideranno di vedere questa sera “Io non mi arrendo”, perché possa diventare un grandissimo abbraccio alla moglie Monica e alla figlia, Alessia. E il segno di un paese che vuole verità e giustizia per tutte le vittime della “Terra dei fuochi”. Come voleva Roberto». 

Il film segue quello che la Rai ha dedicato sette giorni fa ad Angelo Vassallo, il “sindaco pescatore” di Pollica (Sa) misteriosamente ucciso nel 2010, seguito da 7 milioni di telespettatori.

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