4.419 milioni di tonnellate di gas serra contro il 10,9% di assorbimento degli stessi da parte delle foreste annualmente. Sono i dati riferiti al 2014 sulla riduzione dell’anidride carbonica attraverso il processo di fotosintesi delle piante: assorbendo l’anidride carbonica dall’atmosfera le foreste sono fondamentali per la lotta al cambiamento climatico globale. È la Lulucf, acronimo dell’espressione inglese Land Use, Land Use Change and Forestry: uso del suolo, cambiamenti di uso del suolo e silvicoltura. Una strategia che riguarda le terre forestali e agricole e le terre il cui uso è cambiato verso uno di questi due utilizzi, che l’Europa si prepara a intraprendere.
È stato infatti adottato il 12 aprile scorso il regolamento, da parte degli eurodeputati, per introdurre l’obbligo per ogni Stato membro di compensare i cambiamenti nell’uso del suolo con il miglioramento o l’aumento della loro copertura forestale. Nuove foreste dovrebbero controbilanciare la deforestazione. Ma qual è lo stato del verde in Europa in questo momento?
“Nell’Unione europea ci sono 182 milioni di ettari di foreste. Le foreste coprono il 43% delle terre nell’Unione europea. Il 70% delle aree forestali si trova in sette Paesi: Italia, Finlandia, Francia, Germania, Polonia, Spagna e Svezia. Tuttavia la percentuale di foreste e la superficie delle aree forestali rispetto alla superficie totale del Paese variano da Paese a Paese”. Lo riporta il sito dell’Europarlamento, sottolineando il ruolo indispensabile delle foreste nella protezione del suolo dall’erosione, nel fornire un habitat a molte specie viventi, regolare il clima ed essere parte integrante del ciclo dell’acqua.
Un antidoto naturale contro le emissioni di gas serra: una strategia in linea con l’accordo di Parigi, che stabilisce un quadro normativo dal 2021 in avanti per questo bilanciamento delle emissioni. Rinnovare per non perdere, letteralmente, terreno.