Da oggi è più facile avere un’arma in casa, anche un Kalashnikov. Entra infatti in vigore il decreto legislativo con il quale l’Italia, prima nazione a farlo, il 10 agosto ha recepito la direttiva europea 853/2017 (che modifica la precedente del 1991) rendendo meno restrittiva la normativa sul possesso di armi legalmente detenute. In pratica, tra le altre cose, sarà più facile detenere armi di derivazione militare come il Kalashikov Ak-47 o il fucile semiautomatico Ar15, usato spesso nelle stragi nelle scuole americane. La legge è stata voluta dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, che all’Hit Show, la fiera dedicata alle armi e alla caccia, aveva stipulato un accordo con la lobby a favore delle armi.
Tra le misure previste l’aumento da sei a dodici delle armi sportive detenibili, l’invio della denuncia di detenzione a Carabinieri o Questura che potrà essere fatto via email da un portale certificato, nessun obbligo ad avvisare i propri conviventi del possesso di armi. Ma soprattutto l’estensione della categoria di tiratori sportivi, quelli autorizzati a comprare kalashnikov e Ar15, che adesso sarà accessibile non solo agli iscritti alle Federazioni del Coni ma anche agli iscritti alle sezioni del Tiro a Segno Nazionale, agli appartenenti alle associazioni dilettantistiche affiliate al Coni, nonché agli iscritti ai campi di tiro e ai poligoni privati (che comprendono sia impianti seri sia autentiche bocciofile a mano armata). Infine la retroattività al 13 giugno 2017 dell’obbligo di essere tiratori sportivi per poter detenere le armi di categoria A6 (demilitarizzate) e A7 (armi a percussione centrale con caricatore superiore a dieci colpi per arma lunga e venti per arma corta).