Ottimismi green

(Dal mensile di febbraio)

Ottimismo green

Ci vuole una robusta dose di ottimismo della volontà (e pure della ragione) per sperare che la campagna elettorale in cui siamo immersi sia animata da un confronto, di merito, su contenuti utili al Paese. Soprattutto guardando alle questioni ambientali. Ma siccome di questi inguaribili “ottimismi” Nuova Ecologia ha sempre fatto tesoro (insieme al rigore della denuncia), la storia di copertina di questo mese è stata scritta dalla redazione immaginando che gli auspici diventino realtà. E che da qui al voto del 4 marzo si riesca a intravedere, almeno nelle intenzioni di chi si candida, il profilo possibile di un nuovo “Cantiere Italia”, green e solidale. Del resto alle soprese dovremmo essere abituati. Com’è accaduto nella precedente legislatura, quella che un po’ provocatoriamente, ma non troppo, abbiamo definito “la più pazza” della nostra storia repubblicana. Un Parlamento giovane (più di tutti quelli che l’hanno preceduto), caratterizzato dall’irruzione di una forza politica prima inesistente, il Movimento Cinque Stelle, capace di approvare norme promosse da Legambiente e attese da decenni, come l’introduzione dei delitti contro l’ambiente nel Codice penale o la legge sui Piccoli comuni. Quasi tutte di iniziativa parlamentare e con maggioranze trasversali, dal Pd (soprattutto grazie all’impegno di Ermete Realacci)al M5S, fino a Sinistra italiana, ricostruite da Francesco Loiacono a pag. 10. Non sono mancate vere e proprie “pagine nere”, dalle trivellazioni in mare allo “Sblocca Italia”, come ricorda il direttore generale di Legambiente, Stefano Ciafani. E le occasioni perse, dalla legge sulla difesa del suolo a quello ius soli che avrebbe riconosciuto il diritto di cittadinanza a centinaia di migliaia di giovani italiani, la cui unica colpa è quella di essere figli di immigrati (vedi il commento di Vittorio Cogliati Dezza a pag. 13).L’intreccio, indissolubile, tra questioni ambientali e sociali, tra un’idea diversa di economia, civile e circolare, e la green society dovrebbe essere al centro della prossima legislatura, perché moltissimo resta da fare. Idee interessanti (ma anche propositi vaghi e vuoti incolmabili)si ritrovano nei programmi elettorali, scandagliati da Sergio Ferraris (a pag. 18). E Legambiente farà la sua parte, come ricorda Edoardo Zanchini, vicepresidente nazionale, a pag. 20, presentando un suo pacchetto di proposte a chi si candida per il prossimo Parlamento (senza dimenticare le elezioni regionali in Lombardia e nel Lazio). Facile immaginare che non si farà alcuna fatica nel vederle accolte, come impegno reale e non vuota propaganda, da Rossella Muroni, l’ex presidente di Legambiente,i ntervistata da Elisabetta Galgani a pag. 22, chiamata da Pietro Grasso a coordinare la campagna elettorale di Liberi e Uguali. Buone elezioni a tutte/i.

Articoli correlati

SEGUICI SUI SOCIAL

GLI ULTIMI ARTICOLI

Gli ultimi articoli