Oltre la miniera

zoom su mani al lavoro su rifiuti tecnologici

di Loris Pietrelli *

Le terre rare in realtà non sono “rare” (sono ubiquitarie) e neppure “terre” (nel senso di ossidi metallici). Si tratta di elementi metallici più abbondanti dell’oro e dell’argento. Non solo il termine è improprio, ma anche fra i chimici non esiste accordo su quali siano le “terre rare”. Se dal punto di vista industriale è relativamente facile separare le terre rare in blocco, è davvero complesso separarle fra loro a causa dell’elevata somiglianza delle loro proprietà chimico-fisiche. Esiste, infatti, una forte affinità chimica derivante dalla loro struttura atomica poiché il guscio degli elettroni di valenza rimane inalterato e ciò ne determina quasi le stesse proprietà chimiche. Le differenze sono determinate perlopiù dai raggi ionici che questi elementi presentano in determinate condizioni.

Oggi il grande sviluppo tecnologico che ha caratterizzato i primi anni del nuovo secolo ha determinato un’elevata produzione di rifiuti tecnologici ricchi in metalli preziosi e strategici. Si stima che in Italia la produzione annuale procapite di rifiuti hi-tech sia di circa 14 kg (3-4% della produzione di rifiuti solidi urbani), per un totale di oltre 800.000 tonnellate, solo in parte gestiti correttamente.

Rifiuti come le schede elettroniche, le batterie, le lampade e i pannelli fotovoltaici hanno quantità interessanti di terre rare. Ad esempio alcune batterie (NiMH, nichel-idruro di metallo) hanno l’anodo fatto di miscele di Ce (cerio), La (lantanio) e Nd (neodimio), facilmente recuperabili per semplice precipitazione di solfati insolubili, che hanno un contenuto di terre rare paragonabile ai materiali arricchiti venduti dai produttori di queste materie.

Nelle polveri contenute all’interno delle lampade fluorescenti dismesse sono state trovate oltre il 13% (in peso) di terre rare separabili per precipitazione e in seguito per gruppi, leggere (Ce-La) e medie (Eu-Gd, europio-gadolinio), utilizzando, anche in questo caso, estraenti commerciali riciclabili nell’ambito del processo.

* Ricercatore Enea

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