Le 100 notizie verdi del 2018: dicembre

Il presidente della Cop24, Michal Kurtyka, celebra la fine della Conferenza

DICEMBRE

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La prestigiosa rivista scientifica Nature pubblica uno studio secondo cui il Mose, il sistema di paratie che dovrebbe limitare gli effetti dell’acqua alta a Venezia, con il passare del tempo danneggerà l’ecosistema della laguna e la sua economia marittima. Questo perché, spiegano gli scienziati, l’innalzamento del livello del mare obbligherà le 78 paratie a rimanere alzate più del previsto per contenere le maree. Così però calerebbe il ricambio d’aria e di ossigeno.

6

Costa d’Avorio e Ghana hanno già perso il 90% della foresta originaria per lasciare spazio alle monocolture di cacao e il “meccanismo” non rallenta nel 2018. A denunciarlo è un rapporto dell’ong Mighty Earth, con mappe satellitari e indagini sul campo. Nel 2017 le principali aziende del settore, come Cargill, Nestlé, Unilever, Lindt, Mars, Ferrero, insieme ai governi dei due Paesi africani, presero impegni per eliminare la deforestazione dalle proprie filiere nel quadro della Cocoa & forest initiative.

8

“Chiediamo che tutto questo abbia fine, lo chiediamo con forza al M5S perché l’avevano scritto nel programma. Non accettiamo nessun tunnel”. È l’appello lanciato dal palco della manifestazione No Tav di Torino da Alberto Perino, fra i volti storici del movimento che si oppone alla Torino-Lione. Più di 70mila le persone al corteo, quasi il triplo dei partecipanti alla manifestazione a favore della grande opera organizzata l’11 novembre.

11

A Roma divampa un incendio nell’impianto di trattamento meccanico biologico (Tmb) dei rifiuti di via Salaria, da tempo era al centro delle proteste dei residenti. Le fiamme si sono sviluppate all’alba in un capannone di circa 2.000 m2, sprigionando una colonna di fumo nero. In seguito al rogo verrà registrato l’aumento dell’inquinamento atmosferico nei pressi dell’impianto (particolato oltre i limiti di legge) e un alto livello di microinquinanti nocivi come la diossina, 7 volte superiore al limite fissato dall’Oms per le aree urbane. L’Arpa parla però di dati “compatibili con la vicinanza di un incendio”. La sindaca Virginia Raggi rassicura i romani, niente Natale fra i sacchetti d’immondizia: “Stiamo scongiurando qualunque tipo di emergenza grazie alla collaborazione della Regione e del ministero”.

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A Katowice, in Polonia, la Cop 24 chiude i lavori senza la risposta che ci si attendeva all’urgenza della crisi climatica. Non sono bastati dieci giorni per concordare un impegno di tutti i governi a rafforzare entro il 2020 gli obiettivi di riduzione delle emissioni in linea con la soglia critica di 1,5 °C, ad adottare un quadro normativo per dare attuazione all’Accordo di Parigi e a garantire un sostegno finanziario ai Paesi in via di sviluppo che devono far fronte a devastanti impatti climatici. Un risultato debole, in contrasto con l’allarme lanciato dalla comunità scientifica internazionale e con la mobilitazione dei cittadini, soprattutto giovani, che in ogni angolo del pianeta chiedono un’azione globale per fronteggiare i cambiamenti climatici in corso.

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