L’impatto delle risaie come quello di 200 centrali al carbone

Risaie

La rivelazione arriva da un nuovo studio, condotto dall’EDF, il Fondo per la difesa ambientale: il modo in cui alcune risaie vengono irrigate e gestite in tutto il mondo, con cicli di inondazioni seguiti da periodi di siccità, può produrre il doppio dell’inquinamento da gas serra rispetto a quanto stimato finora, pari a quello di 200 centrali a carbone. Considerato anche che il riso è alla base dell’alimentazione di 3,5 miliardi di persone, la sua coltivazione ha effetti significativi sul clima e sul riscaldamento globale.

Lo studio ha esaminato per la prima volta le emissioni di ossido di azoto, un inquinante atmosferico di lunga durata, più potente del metano o dell’anidride carbonica. Le risaie ad allagamento intermittente possono emettere 45 volte più ossido di azoto rispetto al massimo prodotto da quelle continuamente allagate, che emettono prevalentemente metano. Ciò suggerisce che la coltivazione del riso in tutto il mondo possa avere un impatto climatico doppio rispetto a quanto precedentemente stimato.

Il riso è una fonte di nutrimento cruciale per la popolazione in rapida crescita e fornisce più calorie rispetto a qualsiasi altro cibo. Ma la coltivazione si traduce in un uso intensivo delle risorse: copre infatti l’11% della terra arabile della terra e consuma un terzo delle acque di irrigazione.

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