di ANTONINO MORABITO *
Finalmente la luce. Dopo anni di buio, rappresentato da animali morti per fame, ferite e mancate cure, denunce su denunce inevase, servizi televisivi che documentavano la presenza di carcasse di cavalli spinte nel fiume Aniene per far sparire le tracce di sofferenza e maltrattamenti, arriva una buona notizia: tutti gli animali presenti nel sito di Lunghezza, frazione alle porte di Roma, il 16 febbraio 2018 sono stati posti sotto sequestro dalla Procura della Repubblica di Roma e assegnati in custodia giudiziaria a Legambiente e Progetto Islander per metterli in salvo.
La vicenda inizia oltre 20 anni fa, ma negli ultimi cinque si è assistito a un crescendo di denunce e di animali morti. Nell’area dove sono tenuti i cavalli c’è una sola struttura coperta, pericolante, con filo spinato, lamiere, ferri e tavole rotte tutto intorno. In più punti dell’area, abbandonati e senza alcuna protezione, si ammassano rifiuti tossico nocivi e speciali, come in una discarica abusiva. Soltanto negli ultimi due anni, tra marzo 2016 e marzo 2018, Legambiente insieme a Progetto Islander, Il Rifugio degli Asinelli e Italian horse protection (le principali associazioni italiane impegnate a salvare da crudeltà e abbandono cavalli, pony, asini, muli e bardotti), hanno denunciato a Lunghezza, in momenti diversi, la morte di sette cavalli e un asino. Una strage annunciata e sempre denunciata, ma che rimaneva invisibile agli occhi di chi avrebbe potuto e dovuto fermarla.
Due episodi recenti hanno lasciato un segno profondo nei volontari delle associazioni, sempre accorsi sul posto, cambiando il destino dei cavalli superstiti. Il 13 maggio 2017, verso le 10.00, arrivava l’ennesima segnalazione di un cavallo in fin di vita, sdraiato a terra già da 1-2 giorni. Dopo numerosi e vani tentativi dei volontari di far intervenire le forze di polizia, veniva contattato direttamente il Comando generale dell’Arma dei carabinieri. E finalmente nel pomeriggio interveniva una pattuglia per verificare la situazione, insieme ai veterinari dell’Asl. Era un cavallo di circa un anno di età, grigio, senza microchip, in evidente stato di prostrazione e sofferenza, con una frattura esposta della tibia dell’arto posteriore sinistro e la ferita già con larve e mosche. Il cavallo, inoltre, era in evidente stato di disidratazione, con occhi infossati e varie altre ferite. La frattura esposta, purtroppo, non poteva più essere curata e i veterinari hanno dovuto procedere alla sua soppressione.
Il secondo episodio è avvento l’8 febbraio 2018 quando, sempre al mattino, alcuni cittadini hanno segnalato alle associazioni la presenza di un puledro a terra. Dopo diverse ore trascorse attendendo una risposta dalle istituzioni, i volontari di Legambiente, con l’ausilio dei Carabinieri e la presenza dei veterinari dell’Asl, trovavano sul posto, oltre al puledro molto debilitato e immobile sulle gambe, anche un altro pony grigio, maschio, di circa 14 anni di età, sdraiato all’interno del rudere, pieno di ferite in tutto il corpo, molte delle quali vecchie di giorni, fortemente denutrito e disidratato. Prestate le prime cure, vista la gravità della situazione, i Carabinieri effettuavano il sequestro dei due animali per affidarli alle associazioni. Puledro e pony venivano portati presso le strutture dell’Asl Rm2 per somministragli ulteriori cure. Il pony, però, rimaneva in grave pericolo di vita e si decideva, così, di trasferire immediatamente entrambi gli animali presso l’ospedale veterinario dell’Università di Perugia. Nell’arco della notte successiva, però, il pony grigio moriva, mentre il puledro iniziava una lenta ripresa. Oggi fortunatamente è salvo e fuori pericolo.
A distanza di poco più di un mese, questa incredibile vicenda ha conosciuto una vera e propria svolta. Legambiente e Progetto Islander, come accennato, hanno in custodia giudiziaria i circa 60 cavalli, pony, asini, muli e bardotti sopravvissuti a Lunghezza, a cui stanno dando fieno e cure fondamentali. Ma c’è davvero bisogno dell’aiuto di tutti: salvarli è solo il primo passo, occorre portarli via da quel posto e trovare tante famiglie disposte a prendersene cura e far loro dimenticare anni di abbandono e patimenti per fame e ferite. Tutto questo costa tanto economicamente e chi non potesse prendere in affido uno o più di questi animali può donare fieno e medicinali per aiutarci a salvarli. Entro il 2018 vogliamo mostrare le foto di ognuno di questi animali tornati finalmente a una vita felice. Aiutataci a realizzarlo.
COME FARE
Gli animali possono essere presi in affido oppure si può donare fieno e medicinali per curarli www.legambienteanimalhelp.it
* responsabile nazionale Fauna e benessere animale di Legambiente