“Le mani in pasta”, in un libro la storia della Cooperativa Placido Rizzotto – Libera Terra

A distanza di quindici anni dalla prima pubblicazione, il racconto di Carlo Barbieri ripercorre una storia di coraggio e legalità che parte dalla terra e dai suoi prodotti e spiega come un’economia solidale sia una strada percorribile

Si intitola “Le mani in pasta. Le mafie restituiscono il maltolto” il libro di Barbieri in libreria a luglio per Jaca Book e Editrice Consumatori. Il volume ripercorre la nascita e l’evoluzione della Cooperativa Placido Rizzotto – Libera Terra e delle altre cooperative che coltivano le terre confiscate alle mafie. A distanza di quindici anni dalla prima pubblicazione, il racconto, oggi arricchito dagli interventi di Daniele Biacchessi, giornalista e scrittore e Marco Pedroni, presidente di Ancc-Coop, narra una storia di coraggio e legalità che parte dalla terra e dai suoi prodotti e spiega come un’economia solidale sia una strada percorribile.

Le mani in pasta Siamo nel 2001, quando a San Giuseppe Jato, comune che non raggiunge i 10.000 abitanti in provincia di Palermo, un piccolo gruppo di giovani volenterosi intraprendono un percorso straordinario, negli anni sfociato in una galassia di imprese che lavorano da Nord a Sud. I loro prodotti non sono soltanto buoni, sanno di giustizia. Il lavoro sui terreni confiscati ha portato infatti alla produzione di olio, vino, pasta, taralli, legumi, conserve alimentari e altri prodotti biologici contrassegnati dal marchio di qualità e legalità Libera Terra. Ogni anno su questi terreni si svolgono i campi di volontariato internazionale con giovani provenienti da ogni parte del mondo. In Sicilia la Cooperativa Placido Rizzotto effettua l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati. In Calabria la cooperativa sociale di lavoro e produzione «Valle del Marro-Libera Terra» coltiva nella Piana di Gioia Tauro 60 ettari di terreni confiscati alla ‘ndrangheta. Questi sono solo alcuni esempi felici, storie di un modello produttivo e imprenditoriale alternativo, contrapposto a quello mafioso, un modello che contribuisce ad una crescita economica sociale e culturale del Paese sotto il segno della legalità e dell’impegno civile.

A 25 anni dall’approvazione della legge 109/96 sul riutilizzo sociale dei beni confiscati ai mafiosi, e a vent’anni dalla nascita della cooperativa Placido Rizzotto – Libera Terra Carlo Barbieri ci racconta il riscatto di una terra che riesce a estrarre buona pasta dalle storie di violenza che ancora purtroppo la affliggono. Un riscatto che passa anche attraverso le scelte dei consumatori: “La lotta alle mafie – dice nella prefazione Marco Pedroni, presidente dell’Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori (Ancc)-Coop – si fa anche scegliendo prodotti e produttori che agiscono così, che sono puliti, che non cedono alla corruzione o alle intimidazioni, che rispettano l’ambiente, che pagano correttamente i lavoratori e le tasse». Una scelta, seminare la legalità, per «contaminare positivamente tutta l’Italia”.

Ma non solo. Dal 1 settembre inizia infatti sulla piattaforma di Produzioni dal basso il crowdfunding del film omonimo di Daniele Biacchessi illustrato da Giulio Peranzoni in uscita nel maggio 2022.

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