La risposta popolare a Reinventing Cities

Contro il bando che rischia di privilegiare il reddito, i cittadini di Roma propongono soluzioni alternative e green per riqualificare l’area della stazione Tuscolana e impedire operazioni speculative

Si parla tanto di rigenerazione urbana, un processo che può riattivare risorse nei territori ma allo stesso tempo nascondere insidie “immobiliariste” che tendono solo a raggiungere il massimo profitto dall’edificazione privata. È ciò che si prospetta a Roma con il bando “Reinventing Cities” che nel quartiere Appio Tuscolano sta intervenendo nell’assetto di riqualificazione dell’area presso la Stazione Tuscolana (49mila mq) e che rischia di privilegiare l’alta redditività.

Il territorio è solo in parte di proprietà del gruppo Ferrovie dello Stato, in parte comunale, e sarà ceduto al vincitore del bando insieme ai diritti edificatori. La Stazione Tuscolana è una delle più importanti stazioni ferroviarie di Roma, un punto nevralgico del traffico urbano, prossimo a due linee metropolitane (la A e la C) nel Municipio a  più alta densità abitativa di Roma. Eppure l’area è stata per anni poco utilizzata, con ampie zone in stato di abbandono.

A creare un presidio di attenzione civica in questi anni è stato SCUP, un centro di cultura e sport popolare, che lungo la via della Stazione Tuscolana ha promosso un’attività costante di programmazione culturale istituendo anche un Forum Territoriale che ha organizzato laboratori di progettazione urbana partecipata, coadiuvati da architetti distinti per impegno civico come Maurizio Crocco e Paolo Gelsomini. Proprio da qui sono emerse indicazioni utili su cui è opportuno porre attenzione.

Tra le proposte avanzate: spazi verdi intesi come spazi pubblici per attività ricreative, con orti urbani per le scuole dove fare corsi di giardinaggio per i più piccoli; spazi per eventi lungo un percorso verde organizzato come “parco urbano”; percorsi ciclabili a fianco della ferrovia e interventi urbanistici di ricucitura delle zone della città adesso separate da vallo ferroviario; accessibilità per le persone con disabilità; centri diurni e notturni di sostegno e accoglienza per persone senza dimora; centri anziani e spazi di socialità con panchine e gazebo; biblioteche e spazi per lo studio; punti di primo soccorso medico con una Casa della Salute del VII Municipio; riqualificazione del deposito ex-STA di piazza Ragusa e delle altre strutture pubbliche in abbandono; salvaguardia del centro di cultura popolare Scup che svolge funzioni essenziali per la solidarietà e il mutualismo.

Le nuove giunte del Comune e del Municipio VII dovrebbero raccogliere queste indicazioni per non ritrovarsi complici di un’operazione meramente speculativa.

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