Dopo la Regione Toscana anche la Regione Liguria ha dichiarato lo stato di emergenza climatica. Lo scorso 9 luglio la giunta regionale ha approvato all’unanimità un ordine del giorno redato insieme ai giovani del movimento locale Fridays for Future.
Sono sei i punti della dichiarazione con i quali la Regione ha messo nero su bianco il proprio impegno per rendere più efficienti le proprie politiche ambientali: azzeramento delle emissioni di CO2 entro il 2030, massima priorità all’emergenza, giustizia climatica, coinvolgimento di altre istituzioni, conversione ecologica dell’economia, patto di stabilità.
“La dichiarazione dello stato di emergenza climatico è un atto politico di grande rilievo che segna la definitiva presa di coscienza, anche da parte di istituzioni del territorio come la Regione, della necessità di un rapido e definitivo cambio di rotta nelle azioni per ridurre sensibilmente i fattori clima-alteranti – ha commentato Giovanni Lunardon, capogruppo del Pd ligure – Ci impegneremo come gruppo alla ripresa dei lavori istituzionali, dopo la pausa estiva, per promuovere una mozione che contenga impegni seri e vincolanti per la Regione Liguria, coerenti con l’atto votato oggi e in grado di darvi compiuta attuazione. Sul clima non sono più accettabili né rinvii né compromessi al ribasso. A nessun livello”.
Soddisfazione per la decisione assunta dalla Regione Liguria è stata espressa anche dai giovani attivisti di Fridays for Future: “Non ci fermeremo sinché l’Italia non dichiarerà emergenza climatica, finché non saranno presi impegni concreti a riguardo, sinché l’intero mondo non cambierà direzione”.