Ciclisti, corridori, famiglie, manifestanti con cartelli che recitavano “merci Anne Hidalgo” sabato scorso si sono riversati sui bordi della Senna. I parigini sono con lei, la sindaca che giovedì scorso ha confermato la decisione di rendere pedonale il Lungosenna, andando di fatto contro la pronuncia del tribunale amministrativo che aveva annullato il suo precedente decreto di pedonalizzazione. E anche contro le polemiche provenienti dalla destra e dalla presidente della Regione dell’Île-de-France, Valérie Pécresse.
La motivazione del decreto, stavolta, è la valorizzazione del patrimonio artistico e del turismo. Mentre il precedente adduceva l’inquinamento come motivo per rendere l’area pedonale. Annullato per via di irregolarità, soprattutto procedurali. Ora invece la decisione della prima cittadina è rafforzata dal sostegno dei suoi concittadini. Sui social, al grido di “Salviamo il Lungosenna”, si moltiplicano gli appelli alla tutela della salute dei francesi e si saluta il provvedimento come “la cosa più rivoluzionaria che sia stata fatta a Parigi negli ultimi anni”.
Ma non tutti la pensano così, specie nella periferia della città. Il provvedimento colpirebbe infatti i pendolari che utilizzano i mezzi propri per raggiungere il centro della città per lavoro. I cosiddetti banlieusards, ancora riluttanti nell’utilizzo dei mezzi pubblici. Mentre i seguaci della repubblicana Valérie Pécresse combattono la pedonalizzazione, denunciando l’unilateralità della decisione, che non sarebbe conforme al piano di trasporto urbano dell’Île-de-France.
Chi ha ragione? I dati parlano di una riduzione dell’inquinamento del 20-25% nei luoghi interessati dalla pedonalizzazione. Lo smog si sarebbe però spostato a est della città, dove è aumentato del 10-15%. Che dice il governo centrale? Il presidente della Repubblica, Emmanuel Macron, è a Delhi, dove insieme al primo ministro indiano, Narendra Modi, ha aperto la conferenza di fondazione dell’Alleanza solare internazionale. Appoggiando e impegnandosi a collaborare con l’India nella promozione delle energie rinnovabili.
Intanto viale Georges Pompidou diventa il simbolo della lotta per la sostenibilità ambientale, ma anche dello scontro fra centro e periferie, fra destra e sinistra. Non c’è “solo” l’ambiente insomma al centro del dibattito, ma una questione sociale profonda e ampia, che si allarga ben oltre le rive della Senna.