Il 29 giugno, a margine del vertice G20 tenutosi a Osaka, in Giappone, Nazioni Unite, Francia e Cina hanno rilasciato una dichiarazione congiunta in cui ribadiscono il proprio impegno a rafforzare la cooperazione internazionale per contrastare i cambiamenti climatici e garantire così una piena attuazione di quanto previsto dall’Accordo di Parigi sul clima.
Il governo cinese ha sottolineato, nella fattispecie, che si impegnerà a rendere nota entro il 2020 una strategia per l’abbattimento delle emissioni di gas serra nell’aria. Si tratta di una notizia importante, considerato che è la prima volta che Pechino lancia un segnale determinato sul tema del contrasto ai cambiamenti climatici a differenza di altri soggetti, tra cui l’Unione Europea, che invece non sono ancora riusciti a esprimere una posizione univoca in tal senso.
Questi, in sintesi, i punti cardine della dichiarazione congiunta:
- Onu, Francia e Cina hanno sottolineato la crescente minaccia rappresentata dai cambiamenti climatici e l’urgenza di intensificare gli sforzi comuni per affrontare la crisi climatica e tutelare le biodiversità. Di fronte a questo stato di cose, i tre soggetti hanno preso l’impegno di imprimere un maggiore slancio alla cooperazione internazionale per combattere insieme i cambiamenti climatici, promuovere relazioni internazionali basate sul rispetto reciproco, sull’equità, la giustizia e su forme di collaborazione reciprocamente vantaggiose.
- Onu, Francia e Cina hanno ribadito il loro impegno ad attuare l’Accordo di Parigi sul clima, dichiarando che si assumeranno impegni specifici in base alle rispettive responsabilità e capacità. È stata inoltre sottolineata l’importanza di raggiungere un equilibrio tra l’abbattimento di emissioni di gas serra causate dalle attività umane e la chiusura di pozzi e giacimenti di gas e altre fonti energetiche convenzionali. I tre soggetti hanno poi confermato l’impegno a rendere note le rispettive strategie a lungo termine per diminuire le emissioni di gas serra entro la metà del 2020.
- Onu, Francia e Cina hanno ribadito l’importanza di aumentare i finanziamenti per soluzioni di contrasto ai cambiamenti climatici basate su metodi naturali e sulla resilienza climatica al fine di proteggere e ripristinare gli ecosistemi naturali. Particolare attenzione è stata posta nei riguardi della tutela delle foreste, che svolgono un ruolo importante nella protezione della biodiversità globale.
- Onu, Francia e Cina hanno concordato sull’importanza che tutti i Paesi rispettino gli impegni stabiliti dall’UNFCCC (Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici) e dall’Accordo di Parigi, e sottolineato l’importanza di sostenere in quest’ottica i Paesi in via di sviluppo tanto nell’adattamento quanto nella mitigazione dei cambiamenti climatici. In particolare, i Paesi sviluppati dovrebbero adempiere al loro impegno di investire ogni anno una cifra pari a 100 miliardi di dollari per il clima entro il 2020, trasferire tecnologia avanzata ai Paesi in via di sviluppo e aiutarli a sviluppare capacità proprie per far fronte ai cambiamenti climatici.
- Secondo Onu, Francia e Cina è fondamentale portare a termine il processo di riassetto del Fondo Verde per il Clima (GCF) al fine di rafforzarne rapidamente la governance e renderlo un’istituzione più solida ed efficiente.
- Francia e Nazioni Unite hanno espresso apprezzamento per gli impegni assunti dalla Cina per rendere “verde” il progetto della Nuova Via della Seta, in linea con le norme e gli standard internazionali di sostenibilità ambientale.
- Francia e Cina hanno ribadito la loro determinazione a ratificare e attuare l’emendamento Kigali al protocollo di Montreal e a promuovere migliori standard di efficienza energetica per il raffreddamento globale.
- Onu, Francia e Cina hanno concordato di lavorare insieme per sollecitare una risposta globale alla perdita di biodiversità e contribuire attivamente allo sviluppo di un quadro globale sulla biodiversità post 2020 lanciato durante Cop14.
- Cina e Francia hanno accolto favorevolmente le raccomandazioni contenute nella risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite del 22 maggio 2019 “Verso un patto globale per l’ambiente”.