In Iran un gruppo di scienziati e ambientalisti rischia la pena di morte

Le foto degli otto ambientalisti e scienziati che in Iran rischiano la pena di morte

In Iran otto tra scienziati, ambientalisti e studiosi di animali rischiano la pena di morte. L’accusa mossa nei loro confronti è di spionaggio e corruzione, capi di imputazione per i quali hanno già trascorso 13 mesi in prigione. Dietro le sbarre sono stati torturati, picchiati, drogati e tenuti in isolamento. Due settimane fa hanno avuto diritto a un processo e adesso stanno aspettando di sapere quale sarà il verdetto. Ma il timore, sempre più concreto, è che ad attenderli sarà un’esecuzione.

In questi mesi per chiedere la scarcerazione di queste persone si sono mosse diverse organizzazioni iraniane e internazionali, ma anche personalità famose. Tra le organizzazioni in prima linea c’è il Comitato iraniano per i diritti umani, mentre l’attore Leonardo Di Caprio ha rilanciato dal suo profilo Twitter una petizione affinché si rimettano in libertà questi studiosi.  

Finora famigliari e amici delle persone incarcerate hanno optato per un basso profilo nella speranza di ottenere clemenza dalle autorità iraniane. Una strategia che non ha portato ai risultati sperati, motivo per cui adesso è arrivato il momento di attirare l’attenzione di governi, media e ong di tutto il mondo sul caso. Serve insomma una pressione diplomatica che arrivi su Teheran da più parti. Altrimenti di queste otto persone tra qualche settimana probabilmente non si sentirà più parlare.

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