Nei prossimi giorni verrà presentata in parlamento una nuova proposta di legge. Previsti da un minimo di 3 a un massimo di 10 anni di reclusione e multe fino a 4,5 milioni di euro per chi commette crimini contro l’ambiente. Ma non tutti gli attivisti sono convinti dell’efficacia di queste misure
Il governo francese è al lavoro per l’istituzione del reato di ecocidio per sanzionare i reati contro l’ambiente. L’introduzione del reato di ecocidio era già stato presentato dalla Convenzione cittadina sul clima, un’assemblea composta da 150 cittadini estratti a sorte istituita nel 2019 dal presidente Emmanuel Macron con l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra in Francia.
Adesso la proposta sta iniziando a prendere realmente forma. L’ultima bozza della proposta che nei prossimi giorni verrà presentato in parlamento prevede da un minimo di 3 a un massimo di 10 anni di reclusione per chi commette crimini contro l’ambiente, oltre a multe da 375.000 a 4,5 milioni di euro.
Il governo sta anche ragionando sull’introduzione di un altro tipo di reato per sanzionare chi, trasgredendo la legge, compie azioni che mettano in pericolo l’ambiente anche se poi queste azioni non provocano alcun danno effettivo. A parlarne nei giorni scorsi è stato il ministro della Giustizia Éric Dupont-Moretti, tra i principali promotori del pacchetto di leggi. In questo caso la multa sarebbe di 100.000 euro con un anno di prigione.
Parigi prova dunque ad accelerare sull’introduzione del reato di ecocidio, anche se non tutti sono pienamente convinti dell’efficacia del percorso legislativo intrapreso dal governo francese. Tra i più critici c’è l’attivista ambientale Cyril Dion. “La proposta che verrà presentata ai deputati è infinitamente meno ambiziosa di quella presentata dalla Convenzione dei cittadini e non corrisponde alle definizioni internazionali di ecocidio”, ha dichiarato l’attivista sul suo profilo Twitter.