Emmanuel Macron ha annunciato un “piano storico” per difendere l’industria automobilistica del paese e recuperare la “sovranità industriale” nel settore. Un piano da 8 miliardi di euro per rendere la Francia il paese leader nel settore delle auto elettriche.
Una parte delle risorse messe disposizione andrà al sostegno della domanda. Il governo approverà una serie di bonus: fino 7mila euro per l’acquisto, da 3 a 5 mila euro per la conversione verso una nuova vettura “pulita”. Entro l’anno prossimo – e non più entro il 2022 – nel Paese saranno inoltre attive 100mila colonnine per la ricarica elettrica
Ma non è tutto. Sarà attivato anche un fondo da 500 milioni di euro (dei quali 100 a carico dei costruttori) per modernizzare la filiera, consolidare le reti dei fornitori e sostenere ricerca e innovazione. La Renault, che è pubblica, parteciperà al consorzio europeo per lo sviluppo delle batterie, una delle condizioni per ottenere la garanzia statale sul prestito da cinque miliardi concesso dalle banche, insieme all’impegno di quadruplicare la produzione di veicoli elettrici entro il 2024 e di stringere un accordo con i sindacati per favorire la rilocalizzazione. Psa, da parte sua, produrrà almeno 450mila vetture in Francia.
L’obiettivo di Macron è quello di incrementare una produzione tecnologicamente più avanzata. In particolare aderire al piano europeo di sviluppo riguardo all’auto elettrica, volto a ridurre la dipendenza dalla Cina, e farsi spazio nel settore delle auto a guida assistita, complici i progressi dell’intelligenza artificiale. In questo settore, è molto forte la regione dell’Ile de France. Secondo i piani del presidente la Francia dovrà diventare il primo produttore di auto pulite in Europa entro cinque anni, con un milione di vetture l’anno.