CONTRIBUTI DI: F. COLUCCI / D. DI SANTO / F. FERRANTE / S. FERRARIS / I. MANZO / L. MOCCIA / G. ONUFRIO / G. POGGIARONI / A. RE REBAUDENGO / I. C. RESTIFO / A. TENCONI / J. TURITTO / E. ZANCHINI / G.B. ZORZOLI INSERTO ELETTRICITÀ FUTURA 02204 9771590019000 BIMESTRALE DI LEGAMBIENTE E KYOTO CLUB 2022 / settembre-ottobre anno xx numero 4 euro 7,00 POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - AUT. N° 140002 DEL 05/03/2014 STAMPE IN REGIME LIBERO (AN) INCERTEZZA SCELTE POSSIBILI SU EFFICIENZA, RINNOVABILI, MOBILITÀ, INDUSTRIE GREEN FOCUS SPECIALE KEY ENERGY 2022 Fiera internazionale del clima, rinnovabili, efficienza e mobilità. Rimini 8-11 novembre VIENI A TROVARCI IN FIERAUna luce sempre accesa QualEnergia da oltre 40 anni una fonte rinnovabile d’informazione pulita QualEnergia è il bimestrale di Legambiente, in collaborazione con il Kyoto Club. Nato per stimolare la riflessione sulle pratiche energetiche sostenibiliSostienici ABBONATI A store.lanuovaecologia.it info abbonamenti-rivista@qualenergia.it SOMMARIO settembre / ottobre 2022 7 Editoriale La grande incertezza di Gianni Silvestrini 36 COP 27 Clima di stallo di Ivan Manzo 48 Nucleare Atomo senza numeri di Luigi Moccia 58 Mercati Ridisegno elettrico di Andrea Tenconi 109 Brevi da imprese e associazioni 111 Qualenergia.it Elettricità per l’industria di Leonardo Berlen RUBRICHE 11 Immagini d’energia di Giuseppe Onufrio 12 Mattioli&Scalia di Gianni Mattioli e Massimo Scalia 17 Italia Solare di Cecilia Bergamasco 19 Il punto del Cigno a cura di Legambiente 21 Controcorrente 2.0 di Agostino Re Rebaudengo 23 Lifestyle di Karl-Ludwig Schibel 25 Un mondo diverso di Guido Viale tenibilità possibile di Gianfranco Bologna In movimento di Anna Donati ica sostenibile oberto Vigotti O Think Tank di Michele Governatori dinamento FREE di Livio de Santoli eca a di Sergio Ferraris Comunicare l’energia di Sergio Ferraris 3648 FOCUS SPECIALE KEY ENERGY 2022 Il Focus è dedicato a “Key Energy 2022 – Fiera Internazionale delle Energie Rinnovabili” che si tiene a Rimini dall’8 all’11 novembre 2021. Contiene gli articoli dei protagonisti dell’energia in Italia che partecipano all’evento. Articoli che vogliono essere uno stimolo al dibattito che si sta sviluppando nel mondo dell’energia alla luce della “tempesta perfetta” innescata dal post pandemia, dalla crisi climatica, dagli effetti dei cambiamenti climatici, dalla crisi energetica e dall’invasione dell’Ucraina. Tutte questioni che impongono un’accelerazione nei processi di transizione e decarbonizzazione. L’indice è a pag. 67BIMESTRALE DI LEGAMBIENTE, DIRETTORE SCIENTIFICO GIANNI SILVESTRINI L’abbonamento a 5 numeri (pari a un anno) nei formati cartaceo+digitale ha un costo di 30,00 euro pagabili tramite: PAGAMENTO ONLINE con carta di credito su store.lanuovaecologia.it BOLLETTINO C.C.P. 17036013 intestato a: Editoriale La Nuova Ecologia, Via Salaria 403, 00199 Roma, causale “Abbonamento a QualEnergia” (inviare copia all’ufficio abbonamenti via fax) BONIFICO BANCARIO rivolgersi all’ufficio abbonamenti per concordare questa modalità di pagamento. PER INFORMAZIONI Ufficio Abbonamenti tel. 06 3213054 h 11,00 – 15,00. Fax 06 86218474 abbonamenti-rivista@qualenergia.it Editoriale La Nuova Ecologia, via Salaria 403 – 00199 Roma ABBONATI A 58 PROMOSSA DA DIRETTORE : Sergio Ferraris (direttore@qualenergia.it) DIRETTORE SCIENTIFICO: Gianni Silvestrini ART DIRECTOR, PROGETTO GRAFICO: Emiliano Rapiti (rapiti@lanuovaecologia.it) GRAFICA E IMPAGINAZIONE: Leonardo Mascioli (mascioli@lanuovaecologia.it) EDITING: Ester Stefania Lattanzio (lattanzio@lanuovaecologia.it) HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Cecilia Bergamasco, Leonardo Berlen, Gianfranco Bologna, Federica Colucci, Livio de Santoli, Dario Di Santo, Anna Donati, Sergio Ferraris, Francesco Ferrante, Michele Governatori, Ivan Manzo, Gianni Mattioli, Luigi Moccia, Giuseppe Onufrio, Giulio Poggiaroni, Ilaria Carmen Restifo, Agostino Re Rebaudengo, Massimo Scalia, Andrea Tenconi, James Turitto, Karl-Ludwig Schibel, Gianni Silvestrini, Guido Viale, Roberto Vigotti, Edoardo Zanchini, G.B. Zorzoli CONSIGLIO DI REDAZIONE: Pierluigi Alari, Giuseppe Barbera, Riccardo Basosi, Massimo Bastiani, Leonardo Berlen, Maria Berrini, Claudia Bettiol, Duccio Bianchi, Giuliano Bianchini, Gianfranco Bologna, Federico Butera, Valerio Calderaro, Natale Caminiti, P. Giuliano Cannata, Claudia Castaldini, Nicola Cipolla, Paolo Degli Espinosa, Giuseppe D’Ercole, Roberto Della Seta, Anna Donati, Katiuscia Eroe, Fabrizio Fabbri, Claudio Falasca, Lucia Fazzo, Toni Federico, Francesco Ferrante, Giuseppe Gamba, Mario Gamberale, Walter Ganapini, Domenico Gaudioso, Stefano Gazziano, Carlo Iacovini, Alessandro Lanza, Leonardo Libero, Arturo Lorenzoni, Carlo Manna, Ezio Manzini, Doretto Marinazzo, Andrea Masullo, Gianni Mattioli, Vincenzo Naso, Giuseppe Onufrio, Tullio Pagano, Lorenzo Pagliano, Lorenzo Partesotti, Antonio Pascale, Rodolfo Pasinetti, Paolo Pietrogrande, Andrea Poggio, Ermete Realacci, Agostino Re Rebaudengo, Gianfranco Rizzo, Maurizio Romanazzo, Edo Ronchi, Alberto Santel, Luigi Sardi, Francesca Sartogo, Massimo Scalia, Karl-Ludwig Schibel, Gianni Scudo, Fulvia Sebregondi, Massimo Serafini, Tommaso Sinibaldi, Alex Sorokin, Walter Tocci, Lucia Venturi, Gianni Vernetti, Guido Viale, Fabrizio Vigni, Roberto Vigotti, Maria Rosa Vittadini, Marco Viviani, Sergio Zabot, Mario Zambrini, Edoardo Zanchini, Luca Zingale, Alberto Ziparo, G.B. Zorzoli EDITORE: Editoriale La Nuova Ecologia soc. coop. CONSIGLIO D’AMMINISTRAZIONE: Nunzio Cirino Groccia (presidente), Luca Biamonte, Fabio Dessì, Francesco Loiacono, Giampaolo Ridolfi(consiglieri) MARKETING E PUBBLICITÀ: Giampaolo Ridolfi (ridolfi@lanuovaecologia.it) Sergio Fontana (advertising@lanuovaecologia.it) COMUNICAZIONE, UFFICIO STAMPA, EVENTI: Luca Biamonte (biamonte@lanuovaecologia.it) AMMINISTRAZIONE: Manuela Magliozzi ABBONAMENTI: Sergio Fontana (abbonamenti-rivista@qualenergia.it) FORMAZIONE: Luca Biamonte (formazione@lanuovaecologia.it) SEDE LEGALE: Via Salaria 403 - 00199 Roma ABBONAMENTI, AMMINISTRAZIONE, PUBBLICITÀ, COMUNICAZIONE E FORMAZIONE: Via Salaria 403 - 00199 Roma (editoriale@lanuovaecologia.it) SPEDIZIONE: Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale 70% CN/AN STAMPA: Tecnostampa - Pigini Group Printing Division - Loreto – Trevi Testata registrata al Tribunale di Roma al n.36/2003 in data 03/02/2003 ISSN 1590-0193 CELLOPHANATURA IN MATER-BI Le opinioni espresse all’interno degli articoli di QualEnergia sono da ascriversi ai singoli autori e non rappresentano necessariamente la linea della Redazione GARANZIA DI RISERVATEZZA. Ai sensi degli artt. 15 a 22 e dell’art. 34 del Regolamento (UE) 2016/679 gli interessati possono in ogni momento esercitare i loro diritti rivolgendosi direttamente al Titolare del trattamento: Editoriale La Nuova Ecologia, Via Salaria 403, 00199 Roma Tel 06.86203691 Fax 0686218474 abbonamenti@qualenergia.it PRODOTTA A TORINO Consumo di energia elettrica gamma La Nuova 500 (kWh/100km): 14,9 -14; emissioni CO 2 (g/km):0. Autonomia veicolo 190 Km. Valori omologati in base al ciclo misto WLTP. I valori sono aggiornati al 30/09/2022 e indicati a fini comparativi. I valori effettivi di consumo di energia elettrica possono essere diversi e possono variare a seconda delle condizioni di utilizzo e di vari fattori. 100% ELETTRICA. ITALIANA, NATURALMENTE.7 QUALENERGIA 2022 / SETTEMBRE-OTTOBRE La grande incertezza Le sfide su energia e clima sono enormi ma non sembrano la priorità del nuovo governo, tranne che per i prezzi L’Italia è in una fase di passaggio. Quando uscirà questo numero della rivista ci sarà probabilmente un nuovo governo. Dalla sua composizione, a iniziare dalle caselle del ministero della Transizione ecologica (se rimarrà questo dicastero) e dei Beni culturali, si avranno prime indicazioni sulle politiche che verranno perseguite, in particolare in campo energetico e climatico. Una prima riflessione sorge spontanea, ascoltando le dichiarazioni delle forze politiche e le ipotesi sulla squadra di governo riportate dai media. I dicasteri che riguardano la transizione ecologica sono quasi totalmente inesistenti nelle ipotesi sul nuovo governo. Questa mancanza, per lo meno nelle prime settimane dopo il voto, sottolinea la limitata attenzione che viene attribuita in Italia a questi strategici settori. È una constatazione decisamente sconfortante, specie analizzando quanto succede negli altri paesi. In Francia Macron ha nominato l’ex ministro della transizione ecologica Elisabeth Borne a capo del governo, affidandole la competenza della “pianificazione ecologica ed energetica”. Saranno quindi tre donne a guidare il nuovo super ministero dell’ambiente francese: il ministro per la Transizione Ecologica Amélie de Montchalin e il ministro per la Transizione Energetica Agnès Pannie lavoreranno infatti sotto la guida della stessa premier Borne. In Germania Robert Habeck è vicecancelliere, ministro dell’economia e del clima. Anche Teresa Ribera in Spagna è vicepresidente del Consiglio e ministra della transizione ecologica. La disattenzione italiana della politica e dei media è il riflesso dell’incredibile sottovalutazione dell’emergenza climatica, come anche delle politiche energetiche e industriali che si dovrebbero attivare. Ci sono naturalmente eccezioni. Una di questa era Draghi, che ha respirato a lungo l’atmosfera europea. Le premesse dunque indicano criticità. Prima di pronunciarci vedremo quale sarà la squadra del nuovo governo, sperando in qualche positiva novità. Le sfide da affrontare sono certamente notevoli, dalle azioni di adattamento climatico in un contesto fragile come quello italiano alle politiche per la transizione energetica. Ci sono comunque degli inequivocabili punti di riferimento. editoriale di Gianni Silvestrini8 QUALENERGIA 2022 / SETTEMBRE-OTTOBRE Il primo viene dagli ambiziosi target al 2030 della UE sulle emissioni, sulle rinnovabili, sull’efficienza energetica, sulla mobilità sostenibile e sull’economia circolare, inoltre siamo immersi in una trasformazione che si allarga, pur in presenza di notevoli contraddizioni, a macchia d’olio a livello internazionale. Dalle rinnovabili alla mobilità elettrica. Un fattore positivo è dato dal crescente peso del mondo delle imprese, convinto della necessità di spingere sulla transizione energetica in questa fase così critica. Emblematica è la pressione di Confindustria sulle rinnovabili ma la stessa cosa si può dire sul fronte dell’efficienza energetica in edilizia e del recupero e riciclo dei rifiuti. In conclusione, il governo entrante dovrà rispettare gli impegni europei sulla transizione energetica e confrontarsi con la pressione di una parte del mondo imprenditoriale, del mondo del lavoro, dei giovani, degli ambientalisti. Il tutto in un contesto molto critico determinato dall’aggressione russa all’Ucraina. D’altra parte c’è il grande punto interrogativo sul grado di priorità che darà ai temi sopra descritti. Le incognite su questo fronte sono molte e la scelta dei ministri rappresenterà una prima cartina di tornasole. Un ministro della cultura con l’idiosincrasia delle pale eoliche rappresenterebbe un pessimo segnale. Che cosa dovrà fare il nuovo governo e su quali tematiche verrà valutato? Andrà certamente rivisto il Piano nazionale energia e clima per aggiornarlo ai nuovi obiettivi UE 2030 ma soprattutto andranno definiti i nuovi percorsi per rinnovabili, mobilità elettrica, efficienza energetica, circolarità e politica industriale green. Reinterpretare la sicurezza energetica L’Europa deve affrontare una crisi del gas di portata gigantesca, che peraltro proseguirà nel tempo. Secondo la IEA, nel 2025 il prezzo del metano sarà ancora triplo rispetto al 2020. Una situazione destinata a continuare anche negli anni successivi, viste, tra l’altro, le alte quotazioni del gas liquefatto. Un contesto di questo tipo spingerà inevitabilmente verso politiche più incisive di sobrietà, efficienza energetica e accelererà l’installazione di impianti rinnovabili. O almeno dovrebbe, perché non si tratta di un percorso scontato. È comunque significativo il fatto che questa accelerazione sia già in atto in diversi paesi europei. I consumi domestici di gas del mese di settembre in Olanda e Germania sono stati del 20-25% inferiori rispetto al passato. E, sempre in Germania, nel mese di agosto sono state installate 148 mila pompe di calore, quante nell’intero 2021, mentre nei primi otto mesi dell’anno sono stati collegati alla rete 4,8 L’aspetto interessante e, in qualche modo rassicurante, da sottolineare è che la spinta verso le rinnovabili non viene più solo dalla loro crescente economicità, ma dal contributo alla sicurezza energetica. Ricordo come nelle discussioni dei passati decenni si accettasse il fatto che le rinnovabili garantivano il rispetto ambientale, ma che sul fronte dei costi e della sicurezza erano i fossili ad averla vinta. Negli ultimi anni il crollo dei prezzi del solare e dell’eolico ha fatto vacillare le certezze sulla economicità del gas o del carbone. Le rinnovabili infatti aiutano l’economia del paese, delle imprese e dei cittadini. Più celermente installeremo solare ed eolico, meno peseranno le bollette Ma l’elemento nuovo dell’attuale situazione è, o dovrebbe essere, il ruolo crescente delle rinnovabili e dell’efficienza nel migliorare la sicurezza energetica dei vari paesi. Rilanciare le rinnovabili, potenziare accumuli e reti digitali Dopo l’aggressione dell’Ucraina è proprio una larga diffusione delle rinnovabili, degli accumuli, delle interconnessioni elettriche a dare infatti maggiori garanzie sul fronte della sicurezza energetica. Pensiamo alle restrizioni politiche nelle importazioni di gas o al rischio di attentati ai gasdotti. Ma veniamo all’Italia e contestualizziamo l’attuale situazione. Secondo un’analisi della società di consulenza Rystad Energy in diversi paesi europei, Italia compresa, i tempi di ritorno dell’installazione di un impianto fotovoltaici di grande scala sarebbero attorno a un anno. Certo, sul medio editoriale L’autore interviene a Key Energy 2022 nei seguenti giorni: 8 A CONFERENZA NAZIONALE PASSIVHAUS Martedì 8 novembre Agorà Energy 1 Pad. B7 9:30 - 13:15 SCENARI ENERGETICI DIROMPENTI PER L’ITALIA Martedì 8 novembre Agorà Energy 1 Pad. B7 14:15 – 16:00 CLIMATE CHANGE PERSPECTIVES: THE PATH OF CHINA Mercoledì 9 novembre Agorà Energy 1 Pad. B7 10:50 INVESTITORI, FINANZA E RINNOVABILI: ANCHE I MATRIMONI DI INTERESSE FUNZIONANO Mercoledì 9 novembre Sala Mimosa Pad. B6 9:30 – 11:00 L’EOLICO OFFSHORE IN ITALIA Mercoledì 9 novembre Agorà Energy 2 Pad. D7 9:45 – 13:30 INTERESSANTI NOVITÀ RINNOVABILI: SUN BELTS E ALTRO Mercoledì 9 novembre Agorà Efficiency Pad. B6 11:00 – 13:00 IL SETTORE ELETTRICO DEL FUTURO. RINNOVABILI, CRISI ENERGETICA E INNOVAZIONE DISEGNANO IL MERCATO AL 2030 Mercoledì 9 novembre Sala Tulipano Pad. B6 14:30 – 16:00 AFRICA GREEN GROWTH Giovedì 10 novembre Agorà Energy 1 Pad. B7 14:00 – 18:309 periodo, i prezzi del gas scenderanno, ma rimarranno comunque alti. Dovrebbe quindi essere interesse del governo favorire al massimo in questa fase l’installazione delle rinnovabili, magari prevedendo un parziale recupero dei profitti per gli impianti di grande taglia. Secondo Elettricità Futura, il nuovo Piano europeo REPowerEU si traduce nell’obiettivo di un incremento di 85 GW di rinnovabili al 2030, consentendo di garantire un 84% di elettricità verde nel mix elettrico. Il ministro Cingolani ha recentemente condiviso la stima secondo la quale servirebbero 49 GW nel periodo 2022-2027 (cioè l’arco temporale della legislatura entrante). Qual è la situazione oggi? Nei primi otto mesi del 2022 sono stati connessi 1.452 MW fotovoltaici. Un incremento del 154% sullo stesso periodo del 2021 che ha portato la potenza FV totale in Italia a oltre 24 GW. L’eolico invece è ostacolato dai veti del Ministero della Cultura. Secondo i dati di Terna, sono stati sbloccati circa 11 GW e la maggior parte degli impianti dovrebbe essere allacciata alla rete entro la fine del 2023. Insomma, qualcosa si muove, anche se bisognerà verificare la reale messa a terra di questi impianti. Ma serve una fortissima accelerazione. La lentezza delle autorizzazioni rappresenta un aspetto centrale del limitato contributo delle rinnovabili alla riduzione dell’impiego dei combustibili fossili (gas) e delle emissioni climalteranti. Uno dei primi temi che dovrà affrontare il nuovo governo sarà la definizione dei criteri in base ai quali le Regioni dovranno identificare le aree idonee all’inserimento delle rinnovabili che doveva essere pubblicato a giugno. Ma andrà chiarito anche il ruolo e i limiti delle Soprintendenze. Perché il messaggio è chiaro, bisogna correre! In particolare in questa fase di altissimi prezzi dell’energia che colpiscono le imprese, i cittadini e anche i bilanci degli enti locali. Mobilità elettrica, spingere la domanda, pensare all’industria Passando alla mobilità elettrica, a livello mondiale nel primo semestre si è registrato un incremento del 63% rispetto allo stesso periodo di un anno fa, grazie soprattutto ai mercati di Europa e Cina. Questo, mentre in Italia nei primi sei mesi 2022 si registrava un calo del 9% delle auto elettriche e ibride plug-in. Significativamente la quota complessiva di mercato delle elettriche si è abbassata al 7-8% del totale venduto nel nostro Paese, mentre un anno fa era sopra il 10%. Forse la lacuna principale del passato governo è la scarsa attenzione alla transizione industriale verso l’elettrico. Il ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, supportato dal ministro Cingolani, aveva rivendicato con orgoglio il no dell’Italia allo stop alla vendita di auto a combustione interna al 2035. A capire che questa era una battaglia persa è stata la Cgil «il dibattito e il confronto non può e non deve concentrarsi sulla possibilità di modificare la Direttiva europea ma piuttosto di come la Ue supporta le lavoratrici e i lavoratori e le imprese in un percorso di grande trasformazione». Ecco, proprio il sostegno alla conversione del settore italiano della componentistica sarà uno dei primi banchi di prova del nuovo governo. Emergenza climatica Un altro elemento che potrebbe/dovrebbe condizionare il prossimo governo è la questione climatica. Siamo di fronte agli effetti di una crisi che sta colpendo pesantemente vari paesi, dal Pakistan allagato all’Africa, dagli USA con temperature record all’Europa assetata. Secondo i dati di Copernicus, nell’estate 2022 la siccità in Europa è stata la peggiore degli ultimi 500 anni. A fronte di questi segnali, sempre più allarmanti, va ricordato che gli impegni presi dalla maggior parte dei governi sono ben lontani dalla ambizione necessaria per affrontare la sfida climatica. Dovremmo ridurre le emissioni del 40-50% al 2030 per riuscire a raggiungere gli obiettivi di Parigi, mentre le emissioni globali sembrano invece destinate ad aumentare alla fine di questo decennio del 16% rispetto ai livelli del 2010. È importante quindi capire quale sarà la posizione del nuovo governo su questo fronte. Tanto più che, appena insediato, all’inizio di novembre si aprirà in Egitto la COP 27. ✦ A fronte di segnali allarmanti sul clima gli impegni presi dai governi sono ben lontani dall’ambizione necessariaNext >