La scorsa settimana, nel capoluogo toscano si è tenuta Firenze Bio, mostra mercato dei prodotti biologici e biodinamici organizzata allo scopo di valorizzare e consolidare il ruolo del bio nel nostro Paese. Una fiera partecipata, colorata, con moltissimi prodotti di grande eccellenza che hanno raccontato nel migliore dei modi la cura per il territorio e per gli ecosistemi e la sensibilità di un comparto che, grazie anche alle scelte dei consumatori, cresce esponenzialmente ogni giorno.
Sono stati più di 22.000 i visitatori e oltre 200 gli espositori che hanno preso parte alla seconda edizione di una fiera ormai diventata un vero e proprio punto di riferimento per l’agroecologia e l’alimentazione sana e naturale. Nei tre giorni in cui si è articolata la manifestazione ha visto alternarsi incontri, degustazioni e laboratori per conoscere da vicino sia l’Italia che la Toscana del biologico. Proprio quest’ultima ad oggi conta più di 5.000 aziende bio e vede protagonista oltre il 25% della superficie agricola regionale. Inoltre, è interessante soffermarsi anche sul fatto che il trend di crescita e di affermazione è nettamente superiore rispetto alla media nazionale, che i conduttori di aziende bio sono più giovani rispetto alla media e che la percentuale delle donne ha raggiunto quota 41%.
Come è facile intuire, si tratta di segnali tutti molto positivi che fotografano un settore particolarmente dinamico, vivace e pronto ad affrontare tutte le sfide del futuro.
Tra l’altro, proprio Firenze, come Norimberga, Parigi, Copenaghen e Vienna, fa parte della rete europea delle città che con più forza hanno deciso di intraprendere la strada del bio, dimostrando che l’impegno rivolto a questo comparto, oltre ad essere ben riposto, è in grado di fornire risposte concrete in termini di sviluppo. A tale riguardo, è interessante fare riferimento ai 30 milioni di pasti preparati con prodotti biologici per le mense di Parigi o alla legge sui distretti bio che la giunta regionale Toscana sta predisponendo per promuovere lo sviluppo della coltivazione, della trasformazione e della commercializzazione dei prodotti agricoli e alimentari biologici di un intero territorio.
“L’impulso che Firenze Bio ha dato al comparto del bio – ha dichiarato Angelo Gentili, responsabile agricoltura di Legambiente – è importante e rappresenta allo stesso tempo un punto di arrivo e di partenza attraverso il quale potenziare ulteriormente un settore in fortissima crescita e cruciale per il futuro di tutti noi. A Firenze Bio, Legambiente ha preso parte a due diverse iniziative sinergiche e complementari. Un incontro – ha continuato Gentili – è stato sull’agricoltura e la PAC di domani insieme alla coalizione Cambiamo agricoltura in occasione del quale abbiamo sostenuto con decisione la necessità che i fondi comunitari non finanzino più agricoltura e zootecnia intensive, ma le buone pratiche agricole sostenibili con il biologico in testa. Abbiamo poi partecipato ad un confronto interessante e costruttivo con il credito cooperativo – ha proseguito – che come noi sente l’urgenza di sostenere, anche dal punto di vista finanziario le numerose
Iniziative come Firenze Bio – ha concluso Gentili – devono diventare sempre di più una costante per il nostro Paese e per l’intera Europa, aprendo in maniera importante la strada ad un’agricoltura ormai non più di nicchia ma, al contrario, sempre più capace di interpretare il futuro per la capacità di rispondere alla richiesta di cibi sani da parte dei consumatori e per quella di incidere in maniera cruciale e determinante nella lotta ai cambiamenti climatici.”