Davanti al municipio di Taranto è in corso un presidio contro l’inquinamento a cui partecipano centinaia di cittadini. In prima linea ci sono le mamme del rione Tamburi, con i figli al seguito, impegnati in girotondi e in attività didattiche improvvisate per strada. Su uno degli striscioni esposti di fronte alla sede del Comune campeggia la scritta “Chiudete l’Ilva, non le scuole”.
A protestare ci sono anche gli alunni dei due plessi scolastici Deledda e De Carolis. Entrambi gli istituti sono chiusi per via dell’ordinanza del sindaco Rinaldo Melucci, il quale ha chiesto ad Arpa e Asl di effettuare ulteriori controlli per verificare i potenziali rischi derivanti dalla vicinanza delle due scuole alle collinette ecologiche dell’ex Ilva, sequestrate dal Noe perché trasformate in discarica di rifiuti industriali pericolosi. Al fianco di questi studenti ci sono anche alunni di altre scuole, tutti uniti – spiegano gli organizzatori della manifestazione – “in una battaglia per la vita e i diritti”.
Il sit in è sostenuto da Legambiente. “Siamo stanchi di assistere alle morti che si susseguono negli anni. Ad ArcelorMittal chiediamo di andare oltre gli obblighi sanciti dal Piano Ambientale e gli impegni assunti con l’Addendum”, scrivono in una nota Francesco Tarantini e Lunetta Franco, presidenti di Legambiente Puglia e Legambiente Taranto.