“Accelerare il risanamento ambientale dei siti commissariati nel migliore modo possibile è l’obiettivo che perseguiamo con grande impegno, grazie alla task force attivata dall’Arma dei Carabinieri, attuando ogni possibile collaborazione con le varie Istituzioni”. Con queste parole il commissario straordinario per la bonifica delle discariche abusive, Giuseppe Vadalà, ha annunciato la regolarizzazione di altre 9 discariche abusive da parte della Direzione generale ambiente dell’Ue.
Nel 2014, infatti, la Corte di Giustizia europea condannò l’Italia per la mancata esecuzione di una sua condanna del 2007 per inadempimento delle direttive sui rifiuti. Con una sanzione forfettaria di circa 40 milioni di euro ed una penalità di 42,8 milioni di euro da pagare semestralmente fino alla permanenza in stato di infrazione. Da allora, l’Italia ha bonificato 132 siti, dai 200 iniziali fino agli attuali 68 ancora da regolarizzare, con la conseguente riduzione della sanzione semestrale a 14,2 milioni di euro.
Con la nomina del generale Giuseppe Vadalà nel 2017, sono stati bonificati o messi in sicurezza 6 siti alla quinta scadenza semestrale della sanzione Ue (giugno 2017) ed altri 9 alla sesta semestralità a dicembre. Lo scorso 12 marzo è stato comunicato dalla DG Ambiente della UE l’esito positivo per tutti i 9 siti, con relativa interruzione della sanzione.
“È un’ottima notizia – ha commentato Antonio Pergolizzi, coordinatore dell’Osservatorio ambiente e legalità di Legambiente e curatore degli annuali Rapporti Ecomafia – Un lavoro affidato in buone mani, retto da Giuseppe Vadalà che è un grande investigatore e un amico, che sta continuando a fare un ottimo lavoro, come lo faceva prima con il corpo forestale. Speriamo che questa sia definitivamente una pagina voltata e che non ci sia bisogno in futuro di recuperare i guasti di una cattiva amministrazione. I rifiuti dovrebbero, invece, essere incanalati in percorsi virtuosi.”
Le attività di risanamento in questo semestre si riferiscono a: un sito nel Lazio, due siti in Campania, due siti in Calabria, due in Sicilia e due in Abruzzo. Azioni importanti, con un preciso obiettivo, come affermato dal commissario straordinario: “La salute e la sicurezza dei cittadini sono un impegno prioritario come altrettanto importante è evitare che l’Italia continui a pagare multe all’Europa, in ragione della progressiva regolarizzazione dei siti un tempo abusivi”.