“Gentile presidente Conte, gli ultimi tragici naufragi dimostrano come l’equazione ‘meno soccorso in mare uguale meno partenze’ non sia solo sbagliata, ma soprattutto mortale. Nell’ultimo mese, quasi 1 migrante su 10 ha perso la vita nel Mediterraneo. Nel mare c’è un incendio e fermare i soccorsi è come togliere i pompieri impegnati a domarlo”. Lo scrive la presidente di Medici senza frontiere, Claudia Lodesan, rivolgendosi al presidente del Consiglio in una lettera aperta pubblicata oggi dal ‘Corriere della Sera’.
“Sono un medico e da 15 anni – scrive Lodesan – cerco di ‘aiutarli a casa loro’. La mia storia è quella di migliaia di operatori umanitari e volontari. Né eroi, né ‘vice-scafisti’. Criminalizzare la solidarietà è inaccettabile e pericoloso: favorisce un degrado del senso comune fino a giustificare l’omissione di soccorso. Presidente, prima che l’incendio diventi indomabile, convochi i suoi ministri, parli con Macron, chiami la Merkel – è l’appello di Medici senza frontiere – Aprite corridoi umanitari e canali di accesso legale, stringete accordi coraggiosi per rafforzare il sistema di ricerca e soccorso e assicurare un’accoglienza condivisa in Italia ed Europa. Sono le uniche misure per sconfiggere le reti criminali. Fermando, una volta per tutte, la vergognosa strage nel Mediterraneo”.