Nella giornata inaugurale di Cop24, la Conferenza internazionale sul clima delle Nazioni Unite in programma a Katowice in Polonia, a farsi sentire è anche la voce dei Paesi più vulnerabili. “Siamo i meno responsabili del cambiamento climatico ma anche i più vulnerabili alle sue conseguenze”, ha dichiarato Gebru Jember Endalew, presidente delle delegazioni dei Paesi meno sviluppati.
Secondo il diplomatico di nazionalità etiopica, per le politiche di contrasto serviranno “miliardi e miliardi”. Il suo è un chiaro riferimento alla promessa fatta dai Paesi ricchi di garantire allo scopo finanziamenti per gli Stati più poveri per cento miliardi di dollari entro il 2020.
A Katowice in queste due settimane si discuterà proprio dell’applicazione degli impegni – comunque non vincolanti – assunti nel 2015 dai grandi del pianeta con la firma dell’Accordo di Parigi sul clima. A preoccupare non è solo il già annunciato ritiro dal trattato degli Stati Uniti, ma anche le resistente registrate su più fronti. La Conferenza di Katowice dovrà fornire delle risposte chiare e definitive soprattutto in tal senso.