Costruire la città 15 minuti

La prossimità è il nuovo valore nell’abitare, ancor più dopo due anni di “distanziamento” sociale a causa della pandemia. La gran parte dei servizi e dei luoghi di frequentazione quotidiana sono facilmente raggiungibili a piedi o in bicicletta. E ciò è apprezzato anche dalle agenzie e dall’immobiliare per la residenza, per gli uffici e per il commercio

La prossimità va pianificata e progettata, prevede l’apertura di nuovi servizi, il ridisegno delle strade e l’offerta di servizi di mobilità. Per questa ragione Beatrice Olivari, Luca Giovannini e Piergiorgio Cipriano della società Dedagroup Public Service, si sono messi a studiare software e indicatori utili per consulenti, agenzie pubbliche e amministrazioni comunali per pianificare gli interventi e promuovere la partecipazione alle scelte cittadine. E per questa ragione hanno seguito Legambiente in diverse tappe della campagna CleanCities. Pianificare la “città 15 minuti” serve per promuovere la mobilità sostenibile e l’aria pulita, come sta facendo la città di Parigi dal 2020.

Così i tre ricercatori si sono messi ad analizzare l’attuale situazione delle città e hanno definito un indice di prossimità in grado di mostrare quanto i nostri territori hanno un buon livello di prossimità (sono già “15 minuti”) e, al contrario, per identificare le zone più problematiche in cui attuare politiche di miglioramento della qualità della vita. E per le nostre città, compre quelle medie, anche le aree limitrofe così come i Comuni che si trovano a ridosso dei capoluoghi.

L’indice è basato su un algoritmo che assegna un valore di prossimità più o meno alto alle diverse zone del territorio, basandosi sui punti di interesse (come ad esempio negozi alimentari, ristorazione, istruzione, salute, poste e banche, verde pubblico, intrattenimento e commercio) e la vicinanza, misurata considerando i percorsi che si possono fare a piedi (o in bici) ed escludendo, dunque, tutte le strade a scorrimento veloce.

Il risultato dell’elaborazione di tutti questi dati (ricavati da OpenStreetMap) sono delle mappe, che possono avere grado di dettaglio diverso e che rappresentano le città con esagoni di diverso colore a seconda del valore di prossimità. Sono al momento state definite 3 diverse versioni dell’indice di prossimità: vediamoli con degli esempi. 

Nella figura 1 si vede l’indice continuo applicato alla città e ai dintorni di Reggio Emilia. Bassi valori di prossimità (colore rosso) per le zone poco servite, medi (colori arancioni) e alti (rosso); un punteggio alto potrebbe riguardare ad esempio zone con vicino supermercati, ma nessun ristornate o banca.

Figura 1 – Indice continuo applicato a Reggio Emilia

Nella figura 2, nel caso di Ferrara (e dintorni), è stato applicato l’indice discreto, che mostra in colore verde il top, le zone in cui tutti i servizi principali possono essere raggiunti entro i 15 minuti a piedi, e in verde chiaro e giallo le zone che possono essere raggiunte entro i 30 minuti o in 60 minuti. Seguono poi le zone a bassa prossimità (almeno uno dei servizi non è raggiungibile entro i 60 minuti a piedi) o a prossimità nulla in cui nessuno dei servizi è raggiungibile entro i 60 minuti a piedi.

Figura 2 – Indice discreto applicato a Ferrara

Un gradino di dettaglio maggiore (vedi sotto Milano e hinterland) viene ottenuto disaggregando le tipologie di servizi e persino la fasce di minuti per raggiungerli a piedi. Come si può vedere si tratta di uno strumento di pianificazione di dettaglio molto potente. In grado anche di dare evidenza oggettiva alle necessità dei diversi quartieri e Comuni, utile anche per condividere e far partecipare gli abitanti alle scelte pubbliche riguardanti l’urbanistica e la mobilità.

Figura 3 – Indice minuti applicato a Milano, media delle categorie

Figura 4 – Indice minuti applicato a Milano, categoria “istruzione”

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