“Il biologico deve puntare su trasparenza e sicurezza”

“Il nostro obiettivo è rendere il settore biologico sempre più forte, sicuro e trasparente. Per questo stiamo lavorando da tempo a una strategia d’insieme e a lungo termine, in grado di dare un indirizzo preciso allo sviluppo del biologico. Il Piano strategico nazionale rappresenta un punto di partenza per tutta la filiera e prevede quattro obiettivi fondamentali: maggiore aggregazione, tutela del consumatore, semplificazione e ricerca. Il lavoro da fare è ancora molto, ma sono convinto che in questo modo il settore del biologico possa davvero fare degli importanti passi in avanti”.

È questo l’auspicio del ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina intervistato dal mensile La Nuova ecologia nell’ambito dell’ampia inchiesta a cui è dedicata la copertina del mese di settembre, intitolata “Bioconsapevoli”. Una scelta non casuale, visto che da oggi all’11 settembre i protagonisti di questo boom si riuniscono a Bologna per “Sana”, il salone internazionale del biologico e del naturale giunto alla sua XXIX edizione.

Ammonta a 1,33 miliardi di euro il fatturato del biologico italiano registrato fra aprile 2016 e marzo 2017, con le vendite aumentate nello stesso periodo del 19,7%. Diventano così cinque milioni le famiglie che acquistano abitualmente bio, sempre più spesso nei supermercati: un milione in più solo nell’ultimo anno. Cresce anche la superficie agricola utilizzata destinata al biologico, arrivata al 12% del totale nazionale. Numeri che testimoniano una realtà in costante crescita. E che ci dicono quanto gli italiani siano sempre più attenti a quello che mangiano.

Oltre a dar voce a imprenditori e consumatori, il mensile di Legambiente racconta storie di eccellenza. Come quella dei biodistretti, e fra questi quello del Chianti, dove ben un terzo della superficie agricola è destinata al bio: un successo reso possibile dalla collaborazione fra produzione e ricerca stimolata dalla Stazione sperimentale per la viticoltura. O del grano strappato alla chimica e alla mafie coltivato nelle terre confiscate in Puglia, Campania, Calabria e Sicilia per essere trasformato in pasta dal consorzio “Libera Terra Mediterraneo”. Fra gli altri contenuti pubblicati su questo numero dalla rivista segnaliamo l’inchiesta sul rischio Pfas in Veneto, dove sono oltre 350mila le persone esposte all’inquinamento causato da questi composti chimici, e un lungo articolo sulla cosiddetta resistenza antibiotica, che potrebbe aprire scenari da incubo per la salute pubblica.

Una buona notizia raccontata dal mensile è infine la nascita a Ivrea, “patria” di Adriano Olivetti, dell’associazione “Il Quinto ampliamento”, che ha come obiettivo la promozione di un nuovo modello di fare impresa, basato sui principi dell’economia civile e che avrà dal 29 settembre al primo ottobre il suo “battesimo” proprio ad Ivrea, con una tre giorni dedicata anche questa al tema dell’alimentazione e delle filiere agroalimentari, intitolata “Pausa pranzo”.

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