Ritrovata a circa 12 metri di profondità. Ultimi aggiornamenti indicano che l’animale sul fondo sarebbe più grande di quello visto ieri sera
Non ce l’ha fatta la balenottera che ieri pomeriggio si era arenata nel porto di Sorrento. Lo comunica l’Area Marina Protetta di Punta Campanella a seguito del sopralluogo effettuato stamattina dai sub della Capitaneria di Porto di Sorrento. Il corpo del mammifero (molto grande, circa 20 metri) è stato individuato a circa 12 metri di profondità esanime. Sul posto anche esperti della Stazione zoologica Anton Dorhn oltre che quelli della Capitaneria e dell’Area Marina Protetta. Presente anche il consigliere CDA del Parco, Antonino Maresca. Si attende l’Asl per organizzare il difficile recupero dell’animale. Informato anche il Cert (Cetacean stranding Emergency Response Team) che rappresenta il coordinamento centrale riconosciuto a livello ministeriale nei casi di interventi su grossi cetacei.
Proprio i ricercatori del Cert fanno sapere con un aggiornamento sui canali Facebook che “L’animale trovato sul fondo è molto più grande rispetto a quello visto ieri sera. E’ possibile si tratti di due esemplari diversi, come suggeriscono anche le ferite sul rostro e lo stato di conservazione”. Lunedì o martedì prossimo verranno effettuate indagini post-mortem per chiarire la vicenda.
Area di importanza per i mammiferi marini
“Il Golfo di Napoli è una zona importante per il passaggio dei grandi cetacei- fa sapere l’Amp Punta Campanella – L’IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) qualche anno fa ha ufficialmente riconosciuto la zona come “important marine mammal area” (area di importanza per i mammiferi marini). Un riconoscimento importante che permette di estendere l’attenzione ben oltre la tutela dei soli mammiferi marini, coinvolgendo uno spettro più ampio di specie, biodiversità ed ecosistemi, nell’ambito di una strategia globale di conservazione marina. Proprio in questi mesi l’Amp Punta Campanella è impegnata in un progetto europeo di tutela dei delfini LifeDelfi, insieme al CNR, Legambiente, altre aree marine protette e partner di prestigio”.