Balene spiaggiate in Tasmania, almeno 380 i decessi

Almeno 380 balene sono morte spiaggiate sulla costa occidentale della Tasmania. Una tragedia, considerata dai soccorritori come la peggiore mai capitata in Australia. Il 21 settembre circa 270 balene sono rimaste bloccate in tre località a Macquarie Heads. Un altro centinaio è rimasto bloccato circa 7-10 chilometri a sud del sito originale nella mattina di oggi, mercoledì 23 settembre.

Dopo aver testato vari metodi, circa 60 soccorritori hanno individuato una tecnica di successo per rimettere a galla e riposizionare le balene che ancora sono in vita utilizzando imbracature attaccate alle barche. Ma i globicefali sono una specie molto socievole con un forte comportamento di gruppo, il che porta a temere che le balene possano provare a tornare al branco nonostante siano state salvate. Al momento le balene messe in salvo sarebbero circa 50, mentre molte altre restano in pericolo di vita.

“Questo è sicuramente il più grande spiaggiamento di massa in Tasmania e riteniamo che sia il più grande in Australia, in termini di numero di esemplari arenati e morti”, ha detto il biologo del Marine Conservation Program Kris Carlyon. Secondo l’esperto, la causa potrebbe essere legata ad una “semplice disavventura” o all’alimentazione lungo la costa. L’esperto definisce “praticamente impossibile” ragionare “in termini di una preparazione a questi eventi e di un loro arresto in futuro”. “Non c’è nulla che indichi che questo sia dovuto a cause umane, questo è un evento naturale – ha detto Carlyon – Sappiamo che gli spiaggiamenti si sono verificati nel corso della storia prima degli esseri umani. È qualcosa che accade dalla documentazione fossile fino ai giorni nostri”.

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