Arrampicate ferroviarie

foto della ferrovia Val Venostadi ANNA DONATI

Spesso si sostiene che investire sulle ferrovie locali non rende e i conti non tornano. Ma non è così e lo dimostra il caso della ferrovia della Val Venosta, in provincia di Bolzano, anche con i numeri. La Ferrovia della Venosta tra Merano e Malles, riaperta il 5 maggio 2005, può considerarsi una storia di successo. L’investimento di 120 milioni ha fatto ottenere risultati positivi con oltre 2 milioni di passeggeri all’anno fra pendolari, studenti e turisti che ricorrono alla mobilità sostenibile per gli spostamenti. Gli effetti socioeconomici connessi con la riattivazione della ferrovia della Val Venosta sono stati analizzati dall’Ire (Istituto di Ricerca Economica della Camera di Commercio di Bolzano).

A questo scopo, è stato condotto un sondaggio presso ventisette responsabili decisionali ed esperti del bacino d’utenza della Ferrovia. Lo studio è stato commissionato da Sta (Strutture Trasporto Alto Adige), la società della Provincia che gestisce la linea fra Merano-Malles della Val Venosta, ed è disponibile sul web all’indirizzo https://goo.gl/2BEouU. Secondo i risultati dello studio sia il settore del turismo (con un incremento del numero dei pernottamenti) sia gli indicatori socio-economici, come il tasso di disoccupazione, registrano uno sviluppo sorprendentemente positivo in Val Venosta. Da non dimenticare anche l’andamento demografico, che negli ultimi anni è stabile. Secondo le stime degli esperti, la ferrovia ha ravvivato l’economia turistica della valle, ha contribuito a una migliore offerta di mobilità per gli ospiti in vacanza, che sempre più organizzano il loro soggiorno rinunciando all’automobile, combinando tra loro diverse destinazioni e i mezzi di trasporto treno-bus-bici. Con il ripristino della ferrovia, la Val Venosta ha rilevato un considerevole incremento del turismo giornaliero e anche del cicloturismo. Secondo gli intervistati, i vantaggi derivanti dalla presenza del treno sarebbero invece meno tangibili per le imprese che non operano nel turismo.

Oltre ai turisti, anche la popolazione autoctona beneficia notevolmente della presenza della ferrovia, che rappresenta un’alternativa importante alla strada e risulta vantaggiosa in termini di tempo, di costi e di rispetto per l’ambiente. Poiché colonna portante dei trasporti pubblici urbani e suburbani in Val Venosta, stando a quanto affermato dagli intervistati, la ferrovia costituisce l’unico collegamento non congestionato per Merano o verso il capoluogo di provincia Bolzano, è indispensabile per pendolari, studenti, universitari e anziani. In particolare l’affidabilità, la sicurezza e la comodità del mezzo di trasporto sono le ragioni principali della popolarità di cui gode la ferrovia tra la popolazione. Grazie all’elettrificazione della linea, già a metà della realizzazione, si potrà aumentare la sua capacità e ottenere altri traguardi entro il 2020: la cadenza ogni 30 minuti dei treni regionali e ogni 15 minuti per i collegamenti con Bolzano, Merano e Bressanone. Inoltre In base all’accordo con Rfi del 2015 sarà migliorata la rete Bolzano-Merano e l’accesso alla città di Bolzano. Altro obiettivo sono i collegamenti internazionali con Svizzera e Austria per garantire maggiore raggiungibilità. La ferrovia della Venosta non è solo un’infrastruttura, ma un progetto integrato di rilancio della valle, con al centro il turismo e la mobilità sostenibile.

Articolo pubblicato su Qualenergia 1/2018

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