Ancora rifiuti in fiamme, questa volta a Caivano

foto dell'Incendio a ditta Di Gennaro di Caivano

Ancora fiamme in un impianto di stoccaggio e smaltimento di rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata. Ieri pomeriggio le fiamme hanno colpito la ditta Di Gennaro Spa nella zona industriale di Pascarola, a Caivano (Napoli). In fumo un ingente quantitativo di carta e plastica da imballaggio. Un operaio cingalese è rimasto intossicato e fortunatamente non è in pericolo di vita. La densa colonna di fumo sollevatasi dal sito di Caivano è stata ben visibile anche da alcune zone di Napoli. Sul posto dalle prime ore hanno operato i vigili del fuoco, i carabinieri e il personale dell’Arpac.

foto dell'Incendio a ditta Di Gennaro di Caivano“Accelerare i tempi per rendere i siti sorvegliati speciali”. Così il ministro dell’Ambiente Sergio Costa è intervenuto sul vasto incendio che ha colpito i capannoni della Di Gennaro. “Non è possibile – ha affermato il ministro in una nota – che episodi simili avvengano con una tale frequenza”. “Chiedo a tutte le Prefetture d’Italia di accelerare i tempi, considerate le temperature elevate di questo periodo, per rendere i siti sorvegliati speciali. Proprio la settimana scorsa – ha sottolineato Costa – è stato avviato il piano di monitoraggio con le Prefetture in base al protocollo stipulato con il ministero dell’Interno: i siti di stoccaggio sono diventati siti sensibili, un’ulteriore garanzia preventiva per il cittadino e per l’imprenditore che può subire un eventuale danno. Questo consentirà controlli maggiori e costanti”. “Proprio grazie a questo – ha concluso – nelle prossime ore, come era già previsto, il centro di stoccaggio di Caivano sarà messo, al pari degli altri siti sensibili, sotto controllo speciale”.

foto dell'Incendio a ditta Di Gennaro di Caivano

«Un incendio è un incendio, due incendi sono una coincidenza, ma tre incendi fanno una prova. C’è puzza di bruciato dietro l’escalation di incendi sospetti che stanno colpendo gli impianti di gestione e stoccaggio dei rifiuti in Campania». È il commento di Stefano Ciafani e Mariateresa Imparato, rispettivamente presidente nazionale e regionale Legambiente al vasto incendio che ha colpito i capannoni della “Di Gennaro Spa” nel napoletano. «È evidente che qualcosa non torna – scrivono in una nota Ciafani e Imparato – da tempo guardiamo con crescente preoccupazione questa strana suscettibilità al fuoco che colpisce le imprese che lavorano nel settore dei rifiuti nella nostra regione. È necessario uno sforzo ulteriore da parte dell’autorità giudiziaria e di controllo per comprendere se esiste un filo conduttore tra tutti questi casi che sta scatenando una nuova guerra dei rifiuti. Ora è importante dare in tempi brevi risposte certe e rassicurazioni per la salute dei cittadini dei territori coinvolti dalla nube. Un capannone che prende fuoco, lascia tappeti di cenere e rifiuti non più riciclabili e le acque utilizzate per lo spegnimento contaminano terreni e falde acquifere, causando un inquinamento che dovrà essere bonificato. Bisogna fare al più presto chiarezza e qualora emergessero sospetti sull’origine dolosa di questi incendi, chiediamo alla magistratura e alle forze dell’ordine di applicare i nuovi delitti ambientali del codice penale, inseriti grazie alla legge sugli ecoreati».

“C’è un attacco, purtroppo, ai centri di riciclo. Se ne contano 200 in tutta Italia”. Lo ha detto Salvatore Micillo, sottosegretario all’Ambiente, parlando dell’incendio di rifiuti che per alcuni giorni si è sviluppato a Caivano (Napoli). “Di conseguenza la diossina che si sprigiona può arrivare ai terreni – ha affermato – Chiediamo maggiore attenzione anche ai nostri agricoltori che sono le prime sentinelle sui nostri territori”. “Siamo stati a Caivano come siamo stati a San Vitaliano (dove in precedenza c’era stato un altro incendio, ndr), lo Stato c’è – ha aggiunto – l’emergenza purtroppo non è ancora terminata”. “Deve esserci maggiore tutela del territorio – ha concluso – Alla forze dell’ordine il ministro dell’Ambiente, Costa, ha chiesto maggiore attenzione attraverso le Prefetture, per monitorare i siti sensibili”. (ANSA)
monitorare i siti sensibili”.

Aggiornato il 26 luglio alle 12:30
Pubblicato il 26 luglio alle 13:34

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