Sotto i piedi il mare, la macchia mediterranea che rincorre la costa e in sottofondo i lunghi canti intonati in una processione la cui storia si perde nei secoli. A Maratea ogni anno si ripercorre un sentiero utilizzato nell’antichità per raggiungere la costa, per celebrare il santo patrono della città: San Biagio. È la processione denominata “San Biagio va per la terra”, che apre i solenni festeggiamenti in onore del protettore del paese, il primo sabato del mese di maggio, nella parte superiore e antica di Maratea, il cosiddetto “Castello”. Qui, nella Basilica di San Biagio, nella Regia cappella, sono custodite le reliquie del santo (il torace e parte del cranio) e la statua del suo busto in argento, opera di Romano Vio e copia dell’originale di Domenico De Blasio, rubata e mai ritrovata.
Proprio sabato 5 maggio partirà questo singolare cammino di San Biagio, che coinvolgerà i cittadini marateoti, insieme ai visitatori che giungeranno appositamente per l’evento. Tradizionalmente, dal giovedì successivo, è prevista la discesa del santo verso il centro storico di Maratea. Si tratta della festa della traslazione, che prevede il passaggio della statua dalla basilica pontificia verso il borgo di Capo Casale trasportata da una congregazione dedicata al santo, la cui fondazione risale al Cinquecento. La statua percorre il sentiero montano da “Maratea di suso” (superiore) a “Maratea di giuso” (inferiore), completamente coperta da un mantello rosso porpora: simbolo della carica di vescovo di San Biagio di Sebaste, del suo martirio, ma anche della sua neutralità rispetto alle due comunità di Maratea che a lungo si sono contese la titolarità delle celebrazioni. Giunta nel centro storico, la statua viene scoperta e ad essa vengono consegnate le chiavi della città dal sindaco di Maratea. In seguito il santo viene portato in processione fino alla chiesa di Santa Maria Maggiore, detta chiesa madre. Nel fine settimana, in onore di San Biagio, il centro è popolato da una fiera, concerti, luminarie ed eventi. Fino alla domenica successiva, quando la statua fa ritorno nel suo santuario, nella basilica che sorge sul monte San Biagio. A conclusione delle celebrazioni religiose, come di consueto, sono previsti concerti e fuochi d’artificio.
Prologo alla più affollata stagione estiva, l’occasione della ricorrenza religiosa, molto sentita dalla comunità, permette di avere una visione di ampio respiro del paesaggio del Golfo di Policastro, visibile dalla sommità del monte San Biagio. Un osservatorio privilegiato che ospita, oltre all’omonima basilica, l’imponente statua del Cristo redentore. Santi, cittadini, semplici viandanti, riuniti in una settimana di esplorazione di un paesaggio che diventa interiore ad ogni passo, immersi in un’idea di Maratea che è anche un ideale storico e fiabesco.
Per informazioni: maratea.info, visitmaratea.it