“Verità e giustizia per Ilaria Alpi e Miran Hrovatin”

Un tragico evento ancora senza nessuna risposta. Si tratta dell’uccisione della giornalista del Tg3 Ilaria Alpi, e l’operatore tv Miran Hrovatin avvenuto il 20 marzo 1994 a Mogadiscio, in Somalia. E proprio oggi, non a caso, nel 23esimo anniversario della loro morte, il Tg3 e l’associazione Legambiente lanciano un appello al presidente della Repubblica Mattarella per ottenere “Verità e giustizia per Ilaria Alpi e Miran Hrovatin” .

I primi firmatari sono stati Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera, Beppe Giulietti, presidente Federazione Nazionale Stampa Italiana, Raffaele Lorusso, segretario Federazione Nazionale Stampa Italiana, Vittorio Di Trapani, segretario Usigrai, Barbara Scaramucci, presidente Articolo 21, Elisa Marincola, portavoce Articolo 21, Elisabetta Margonari, Comitato di redazione Tg3, Marco Durazzo, Comitato di redazione Tg3 ed Enrico Fontana, direttore de La Nuova Ecologia. La petizione è aperta a tutti coloro che vogliono firmare per avere la verità sul misterioso omicidio.

“Si tratta di una brutta pagina della storia del nostro Paese – si legge nell’appello  – contrassegnata purtroppo sin dall’inizio da omissioni e depistaggi. Ma è nostra convinzione, e non solo, che i mandanti di quel duplice omicidio siano tra i protagonisti di una vicenda anch’essa oscura, che vedeva l’Italia coinvolta in quegli anni in un consolidato traffico di armi e di rifiuti verso la Somalia, allora teatro di una sanguinosa guerra civile. E di questi traffici Ilaria Alpi e Miran Hrovatin si erano interessati durante il loro viaggio di lavoro nel paese africano”.

L’appello è particolarmente significativo dopo le parole della madre di Ilaria che qualche giorno fa dalle pagine di Repubblica dichiarava: “Con il cuore pieno di amarezza, come cittadina e come madre ho dovuto assistere alla prova di incapacità data, senza vergogna, per ben ventitré anni dalla Giustizia italiana e dai suoi responsabili, davanti alla spietata esecuzione di Ilaria e del suo collega Miran Hrovatin”. E poi : “Non posso tollerare ulteriormente il tormento di un’attesa che non mi è consentita né dall’età né dalla salute. Per questo motivo ho deciso di astenermi d’ora in avanti dal frequentare uffici giudiziari e dal promuovere nuove iniziative”.

I promotori della petizione denunciano i 23 anni di indagini giudiziarie finite nel nulla, di processi costruiti su testimonianza discutibili che hanno portato ovviamente portato all’assoluzione per non avere commesso il fatto di chi in primo grado era stato condannato come esecutore materiale, fino alle “inchieste parlamentari con esisti davvero incredibili”.

L’appello arriva subito dopo che il Parlamento italiano ha desecretato alcuni documenti sull’omicidio: “la lettura ha fatto aumentare, se possibile, l’indignazione di tante persone desiderose di conoscere la verità e vedere finalmente affermata la giustizia per i nostri due connazionali, che hanno pagato con la vita il loro coraggio di svelare, con un indagine giornalistica, i traffici illeciti che legavano l’Italia alla Somalia”. In quegli anni il nostro Paese è stato “protagonista di un vero e proprio andirivieni di navi cariche di armi e veleni da smaltire illecitamente”. Ed infine l’appello si conclude: “È arrivato il momento di illuminare quegli anni bui della storia italiana”.

Intanto a Roma sabato 8 aprile a Villa Pamphili il circolo Legambiente Monteverde Ilaria Alpi assieme a Legambiente Lazio ed altre associazioni come Amici di Villa Pamphili e Musica Bene Comune hanno promosso un’intera giornata dal titolo “Ricordando Ilaria”, in cui si susseguiranno varie attività per non abbassare la guardia su quello che è successo 23 anni fa e per onorare la memoria della giornalista.
ICONA_link_interno FIRMA L’APPELLO

Articoli correlati

SEGUICI SUI SOCIAL

GLI ULTIMI ARTICOLI

Gli ultimi articoli