Emergenza climatica, il Senato boccia la mozione

Immagine del Senato

Nella serata di ieri, mercoledì 5 giugno, il Senato bocciato la richiesta di dichiarare “l’emergenza climatica” per l’Italia, contenuta in tre mozioni presentate da Forza Italia, Partito Democratico e Liberi e Uguali. Mozioni che erano già state respinte dal governo e il cui comune denominatore era l’allarme sugli effetti irreversibili dei mutamenti climatici, seppur con i dovuti distinguo: i democratici chiedevano all’esecutivo di dichiarare lo stato di emergenza ambientale; Forza Italia chiedeva interventi urgenti per non incorrere in procedure di infrazione da parte della Ue, garantendo nel contempo un’autonomia finanziaria degli enti locali per investimenti nel settore; Leu chiedeva di rivedere le imposte sull’energia e sull’uso delle risorse ambientali nella direzione della sostenibilità.

È passata, invece, con 145 sì, 76 no e 40 astenuti la mozione della maggioranza, a firma Movimento Cinque Stelle, che però non parla di emergenza climatica. Questa mozione impegna l’esecutivo “a ricorrere all’eco-design; a favorire l’autoproduzione distribuita di energia da fonti rinnovabili; a promuovere campagne di sensibilizzazione/informazione rivolte ai cittadini in sinergia con gli enti locali, anche mediante l’introduzione dell’educazione ambientale nelle scuole”. Una mozione che prevede “politiche serie e concrete finalizzate alla decarbonizzazione dell’economia”, come specificato da Vilma Moronese (M5s), presidente della commissione Ambiente del Senato.

Il Senato accantona dunque così il dibattito sulla necessità di intraprendere al più presto misure incisive per contrastare il riscaldamento globale. Un’emergenza su cui gli scienziati hanno dato una dozzina d’anni di tempo per intervenire riducendo gas serra e dicendo addio al carbone per consumi energetici. Un’emergenza per la cui risoluzione da mesi manifestano nelle piazze di tutto il mondo i giovani del movimento Fridays For Future, ispirato alla studentessa attivista svedese Greta Thunberg. Uno smacco che lascia ancor più l’amaro in bocca, proprio perché consumatori durante la Giornata mondiale dell’Ambiente – dedicata quest’anno all’inquinamento dell’aria.

Associazioni, comitati ambientalisti e singoli cittadini non hanno però intenzione di fermarsi e si preparano a fare causa contro lo Stato italiano ritenendolo “colpevole di inazione” di fronte agli effetti irreversibili dei cambiamenti climatici. Sul web è stata lanciata la campagna sul web ‘Giudizio Universale – Invertiamo il processo’ in vista del deposito in autunno degli atti.

Articoli correlati

SEGUICI SUI SOCIAL

GLI ULTIMI ARTICOLI

Gli ultimi articoli